Ardea, liti e aggressioni a un disabile nell’ex colonia occupata (VIDEO)

Dopo la demolizione della struttura gestita dalle religiose la convivenza degli assistiti nella nuova sede sta degenerando tra aggressioni e denunce

Tensione alta ad Ardea dove continuano liti ed aggressioni tra gli ospiti dell’ex colonia appartenuta alle Suore figlie della Santa Maria della Provvidenza situata sul Lungomare degli Ardeatini. Gran parte degli occupanti proviene dal complesso immobiliare delle Salzare dopo lo sfratto e la conseguente demolizione della struttura avvenuta alcuni mesi fa.

Dopo la demolizione del complesso delle Salzare la convivenza degli assistiti nel nuovo sito sta degenerando tra aggressioni e denunce

Quale è la situazione all’interno dell’ex colonia estiva? Lo chiediamo a una donna di nazionalità ucraina che vive al suo interno insieme al figlio e che è stata costretta a rivolgersi alle forze dell’ordine.

Grave, diciamo così -risponde la signora che vuole mantenere l’anonimato- perché ci sono persone che si comportano come se fossero i proprietari. Fanno quello che vogliono, incluse le torture subite da mio figlio che ha un’invalidità dell’80 per cento, oltre a un’ulteriore invalidità grave che riguarda la sua salute mentale. Naturalmente ho presentato varie denunce. Una delle quali insieme a mio figlio. Una prima volta il 18 di marzo scorso e una seconda il 23 quando uno degli occupanti ha picchiato me e mio figlio. L’ultimo episodio è accaduto domenica 31, il giorno di Pasqua, quando ad aggredirci è stato gruppo di cinque persone che ci hanno spruzzato peperoncino negli occhi e mi hanno rovinato due denti. Abbiamo chiamato i carabinieri e il giorno successivo sono andata al pronto soccorso di Pomezia per farmi prescrivere le cure e avere la prognosi. Speriamo che a questo punto cambi qualcosa, perché ho paura di vivere qui sia per me, sia per mio figlio. C’è un gruppo troppo aggressivo tra i presenti”.

Quante persone occupano la struttura?

Siamo in undici, prima eravamo di più però questo nucleo formato da quattro venezuelani e un italiano si sta comportando in questo modo”.

Secondo lei perché vi stanno minacciando?

Perché vogliono rimanere da soli e con gli stessi metodi sono già riusciti a cacciare altre due famiglie”.