E’ stato approvato dalla Giunta della Regione Lazio il rinnovo del finanziamento della Carta Tutto Treno. Nella prosecuzione di questo servizio per gli utenti sono previste delle novità.
La “Carta Tutto Treno” è un servizio rivolto ai possessori di tessera Metrebus Lazio
La “Carta Tutto Treno” permette a tutti coloro che sono in possesso di un abbonamento annuale a tariffa regionale, il Metrebus Lazio, di poter prendere i treni InterCity e Frecciabianca di Trenitalia entro i confini della regione e per un numero illimitato di viaggi.
Una bella soluzione per incentivare gli spostamenti per motivi di lavoro, studio e, anche, turismo.
La carta è valida sulle linee ferroviarie FL1 (Orte-Roma), FL5 (Civitavecchia-Ladispoli-Roma), FL6 (Cassino–Frosinone-Roma) e FL7 (Formia-Latina-Roma).
Ma quali sono le novità previste, rispetto al passato, grazie al rinnovo di questa agevolazione?
Il rinnovo dell’agevolazione prevede l’introduzione di alcune importanti novità rispetto agli scorsi anni. Non ci sarà la tariffa di prima classe. Resta invece la possibilità di acquistare la carta con formula annuale o semestrale e di accedere ai servizi InterCity notte.
Le tariffe
La Regione ha, inoltre, rimodulato le tariffe in considerazione delle fasce Isee. In questo modo il costo sarà più basso per chi ha un reddito minore.
Gli scaglioni prevedono che per la fascia Isee fino a 25mila euro il costo ammonti a 240 euro per l’abbonamento annuale e a 130 euro per il semestrale; gli utenti che rientrano nella fascia Isee fino a 35mila euro pagheranno per la “Carta Tutto Treno” una tessera annuale di 350 euro o semestrale di 180 euro; l’ultima fascia prevista racchiude chi ha oltre 35mila euro di Isee e dovrà sborsare per la “Carta Tutto Treno” annuale 550 euro per la semestrale 290 euro.
Sarà possibile acquistarla appena verranno aggiornati i sistemi di vendita di Trenitalia.
“In passato – spiega l’assessore alla Mobilità e ai Trasporti, Fabrizio Ghera – il costo dell’agevolazione per chi voleva acquistarla era unico, e variava solo in base alla scelta della prima o della seconda classe, andando di fatto a penalizzare chi si trovava in difficoltà economiche”.
