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La Cardiologia digitale nuova frontiera sanitaria ma quanto sono pronte le istituzioni?

Un convegno a Roma per fare il punto sulla Cardiologia digitale: risposte più rapide, controlli più efficaci, spesa ridotta ma le istituzioni pubbliche sembrano in ritardo

In che misura la digitalizzazione della Medicina può rendere compatibile l’equazione più salute e meno costi per la sanità pubblica? E’ la risposta che arriverà dal congresso “Cardiologia digitale 2024” che si terrà presso il Belstay Roma Aurelia venerdì 5 aprile per la direzione scientifica di Fabrizio Ammirati, primario cardiologo e capo dipartimento dell’ospedale “G.B. Grassi” di Ostia.

Un convegno a Roma per fare il punto sulla Cardiologia digitale: risposte più rapide, controlli più efficaci, spesa ridotta ma le istituzioni pubbliche sembrano in ritardo

La digitalizzazione è ormai entrata prepotentemente nelle attività quotidiane degli ospedali, delle Asl e del Sistema Sanitario Nazionale con l’intento di operare una transizione tecnologica finalizzata alla modernizzazione e alla semplificazione della gestione sia clinica che amministrativa. Questo si potrebbe tradurre in una miglior risposta diagnostica, in una più tempestiva indicazione terapeutica, in una riduzione dei tempi d’attesa e in un concreto risparmio nella spesa pubblica per la sanità.

“Il condizionale – sottolinea il dottor Fabrizio Ammirati – è d’obbligo per un campo tecnologico che, purtroppo, si scontra con una sostanziale impreparazione del personale sia amministrativo che sanitario nell’utilizzare gli strumenti informatici, denunciando un vero e proprio analfabetismo in questo campo. Concetti come big data, blockchain, intelligenza artificiale, cybersecurity, IoT, telemedicina, con le loro declinazioni, sono per la maggior parte degli operatori sanitari astrusi e talvolta addirittura sconosciuti“.

I vantaggi, ma anche i pericoli, dell’utilizzo non consapevole del digitale sono significativi: basti pensare alle applicazioni della intelligenza artificiale in un’ottica di utilizzo non meramente automatico, bensì consapevole e guidato dalla logica, del ragionamento clinico che rappresenta il sale della medicina e dell’intelligenza umana.

Di tutto questo si parlerà nel congresso in programma venerdì 5 aprile. La V edizione del convegno (prima edizione nel 2019) vedrà la partecipazione di tutte le figure convolte nella digitalizzazione in Sanità: dalle maggiori Istituzioni Sanitarie, alle Aziende leader e innovative nella digitalizzazione in cardiologia, agli operatori Medici, Infermieri e Tecnici della fisiopatologia cardiovascolare, che presenteranno le loro esperienze e proposte animando una discussione interattiva con lo scopo di facilitare la diffusione di una moderna e consapevole cultura digitale in Sanità.

Gli studiosi a convegno

Questi alcuni dei 36 relatori ospiti del convegno: Vincenzo Panella (Ordine di Malta, già direttore regionale Salute e Politiche sociali), Luigi Bertinato (Coordinatore della Struttura della Clinical Governance Istituto Superiore di sanità), Eugenio Santoro (Istituto Mario Negri), Massimo Massetti (Direttore Unità Cardiochirurgia Policlinico Gemelli), Antonino Granatelli (direttore Cardiologia ospedale Sandro Pertini), Giulio Molon (Direttore Cardiologia Sacro Cuore Don Calabria), Roberta Falcetti (Cardiologia Sant’Andrea), Carlo Lavalle (Pol. Umberto I).  Tra i relatori anche l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia della vita.