Creare condizioni culturali che impongano un cambio di passo nella lotta alla violenza di genere. E’ quanto è emerso nell’ambito di un convegno dedicato dai partiti di opposizione presenti in Regione Lazio al tema dell’affettività come percorso educativo rivolto alle giovani generazioni. Un’iniziativa destinata a confluire in una petizione suscettibile di creare percorsi legislativi capaci di valorizzare l’integrazione sociale come arma di prevenzione al fenomeno dilagante dei femminicidi.
Il cambiamento culturale è al centro di una petizione rivolta alla Giunta Rocca e al Governo perché varino nuove leggi di contrasto alla violenza di genere
Al convegno, organizzato dalle forze di opposizione della Pisana, hanno preso parte anche numerose associazioni del territorio impegnate nell’opera di sensibilizzazione dei giovani sui pericoli insiti nel consolidamento di atteggiamenti culturali divisivi che vengono dal passato e trovano modo di svilupparsi nelle realtà patriarcali che si oppongono al cambiamento.
“Abbiamo deciso di mettere in campo le migliori forze per riuscire a parlare di educazione all’affettività -sottolinea Adriano Zuccalà, capogruppo in Regione del M5S– e l’abbiamo fatto dando spazio alle associazioni che da anni ormai si occupano di inserire all’interno dei cicli formativi quella che è secondo noi la vera prova per riuscire a superare questo problema. Chiaramente -prosegue Zuccalà- l’intento è di condividere a livello politico l’intenzione di legiferare su questo tema e di legiferare bene con l’esperienza che è stata accumulata in questi anni. Proprio per questo è stato raggiunto un primo incredibile risultato. Quello di mettere insieme le forze politiche di opposizione e le associazioni che hanno partecipato all’incontro per firmare un documento che invita il Presidente della Regione Rocca e la Presidente del Consiglio Meloni a intervenire su questo tema. La sollecitazione è a farlo in maniera strutturale prendendo in considerazione l’attività e l’esperienza delle diverse associazioni impegnate su questo tema così drammatico e così attuale. Crediamo che da questo documento unitario possa venire una spinta in più rispetto a quanto fatto in questi anni a livello politico e speriamo che quest’invito possa essere accolto”.
Un’educazione inclusiva è il passaggio centrale per abbattere gli ostacoli costituiti da una società ancora maschilista
A Zuccalà hanno fatto eco le considerazioni di un’altra rappresentante dei partiti che in Regione siedono all’opposizione.
“Anche se negli ultimi anni è cambiata la situazione, nel senso che si parla molto di più di violenza di genera anche a causa degli eventi che sono passati alla cronaca – afferma Alessandra Zeppieri, consigliera Regionale del Polo progressista– ma c’è ancora tantissimo da fare e io credo che tanto bisogni fare con i nostri ragazzi e con le nostre ragazze. E’ chiaramente più facile andare a educare in una certa direzione, piuttosto che decostruire una determinata cultura. Di fatto il processo che dobbiamo attuare è quello di un cambiamento culturale. Purtroppo la nostra nostra cultura, la nostra società è ancora una società ampiamente maschilista e patriarcale e quindi bisogna andare ad agire proprio su questo fronte”.
“È quindi chiaro -conclude Zeppieri- che l’educazione all’affettività all’interno delle scuole deve essere qualcosa di imprescindibile, deve accompagnare il percorso di crescita dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze affinché possano essere uomini e donne consapevoli e rispettosi dell’altro e dell’altra”.