Porto di Roma, all’asta appartamenti e garage del residence: rischi dietro l’angolo

Il Tribunale di Roma mette in vendita appartamenti, box e posti auto del residence del porto turistico di Ostia. Asta aperta a tutti ma attenzione ai rischi

Arrivano sul mercato appartamenti, box e posti auto del residence costruito al Porto turistico di Ostia oggetto della confisca successiva alla condanna per bancarotta dell’amministratore della società di gestione. Il 2 maggio prossimo si aprirà l’asta indetta dal Tribunale di Roma ma, per le condizioni poste nella vendita, è difficile immaginare che si possa assistere a una vera corsa all’acquisto.

Il Tribunale di Roma mette in vendita appartamenti, box e posti auto del residence del porto turistico di Ostia. Asta aperta a tutti ma attenzione ai rischi

Disposta dal Tribunale di Roma Sezione IV Esecuzioni immobiliari, l’asta mette in vendita al migliore offerente ben 136 lotti costituiti complessivamente da 91 appartamenti, 131 box o cantine, 61 posti auto coperti, 6 posti auto scoperti e 2 due locali tecnici. A questi si aggiungono 5 negozi. L’area nella quale si trovano gli immobili è quella del porto turistico, tra via dell’Idroscalo e le banchine d’attracco delle imbarcazioni; quasi tutti sono all’interno del residence alto cinque piani.

Completa l’oggetto dell’asta immobiliare un fabbricato attualmente adibito a cabina elettrica a servizio dell’intero residence.

Ovviamente l’asta è aperta a tutti. Si svolge in maniera telematica e basterà seguire le istruzioni indicate presso il sito deputato alla vendita.

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Il residence del porto turistico di Ostia visto da via Carlo Avegno – canaledieci

Le criticità

Come previsto dalle norme, il prezzo della base d’asta per ogni singolo lotto è stato definito attraverso la perizia di un consulente tecnico nominato dal Tribunale, in questo caso l’architetto Andrea Rossetti, il quale ha regolarmente tenuto conto del valore di mercato degli immobili inseriti nel contesto di Ostia.

Il punto è che quegli alloggi hanno tutti una destinazione urbanistica ad attività ricettiva (categoria D2 esattamente). Ciò non significa che non vi si possa abitare in pianta stabile con tanto di residenza anagrafica bensì che la rendita catastale è commisurata alla sua destinazione ovvero più alta del doppio rispetto a quella dell’edilizia residenziale. Una rendita catastale alta corrisponde a un’Imu spropositata per chi non impiegherebbe l’immobile come prima casa.

Utopistico anche ipotizzare che un giorno si possa cambiare la destinazione urbanistica: per farlo ci vorrebbe il voto del Consiglio comunale di Roma.

Appartamenti occupati

La gran parte dei 91 appartamenti del residence in vendita all’asta, è occupata. Si tratta di regolari “inquilini” che a partire dal 2015 hanno sottoscritto un contratto di “affitto di ramo d’azienda” da quella che all’epoca era la società proprietaria. Il loro contratto d’affitto scadrà il 31 maggio 2025. Quindi chi acquista sa che non potrà entrare subito nell’appartamento ottenuto dall’asta.

Gli attici

In vendita ci sono anche gli appartamenti all’attico del residence. Nei lotti posti all’asta, gli attici sono accorpati ai cosiddetti locali tecnici sovrastanti ma non sono uniti con scale interne. Le stanze al piano alto hanno un’altra particella catastale e sono sprovviste di bagni. L’interrogativo, dunque, è il seguente: potranno essere mai unite agli appartamenti sottostanti?