Sequestrata una casa di riposo abusiva nel territorio della cittadina tirrenica
Era priva di qualsiasi autorizzazione la casa di riposo abusiva per anziani che i carabinieri della Stazione di Nettuno, insieme ai militari del Nucleo Antisofisticazione di Roma e a personale dell’ASL Roma 6, hanno sequestrato e chiuso nel territorio del comune di Nettuno.
Quattro persone, coinvolte nella gestione dell’attività, sono state inoltre denunciate per abbandono di incapaci in concorso tra loro.
I carabinieri hanno, infatti, trovato nell’appartamento sei anziani, completamente soli e senza nessuna figura professionale che li accudisse o si facesse carico delle loro necessità. Successivamente, i medici del CAD (centro assistenza domiciliare) accertavano che i sei ospiti, dopo una dettagliata visita medica, fossero in un tale stato di salute precario da necessitare di costante supervisione.
A seguito di un ulteriore accurato controllo documentale, la struttura risultava priva di qualsiasi titolo autorizzativo per l’esercizio dell’attività posta in essere.
I militari dell’Arma hanno, pertanto, denunciato all’autorità giudiziaria il proprietario dell’immobile; la presidente dell’associazione che aveva preso in carico la gestione degli ospiti della casa di riposo; un’amministratrice di sostegno e un volontario della stessa associazione.
I sei anziani sono stati ricollocati presso strutture idonee.
Si tratta soltanto di uno dei tasselli di una più ampia indagine condotta dal comando provinciale dei carabinieri di Roma per verificare il rispetto delle norme che disciplinano l’erogazione di servizi di assistenza e ricovero degli anziani da parte delle numerose strutture dello stesso tipo che esistono in varie parti nella regione Lazio.
Un’altra operazione condotta qualche giorno dai carabinieri della Compagnia di Velletri aveva, infatti, riguardato uno stabile situato in viale Salvo D’Acquisto con l’ausilio del personale del Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro dell’ASL Roma 6.
Gli inquirenti hanno accertato che all’interno di un’abitazione privata, un uomo e una donna di 51 e 46 anni, avevano organizzato un’attività di accoglienza riservata a persone anziane ma senza essere in possesso delle previste autorizzazioni (leggi qui).
Si precisa che tutte le persone denunciate, indiziate di reato, indagate o rinviate a giudizio in ogni stato e grado del procedimento penale devono essere considerate innocenti fino alla pronuncia di un’eventuale sentenza di condanna definitiva nei loro confronti.
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