Incendio nella baraccopoli. Foto di archivio
La baraccopoli in fiamme la notte scorsa: sul posto carabinieri e vigili del fuoco
In fiamme una mini baraccopoli la notte scorsa a Roma. Sono andate a fuoco alcune baracche di un accampamento abusivo in via Roberto Bencivenga, all’incrocio con via di Pietralata.
A prendere fuoco oltre alle baracche anche degli alberi. Pericolo scampato per alcune famiglie, che occupavano la piccola tendopoli. L’incendio potrebbe essersi sviluppato da un focolaio lasciato acceso per riscaldare l’ambiente in una baracca costruita con legname e lamiere.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri della locale stazione. La segnalazione di intervento è scattata intorno alla mezzanotte tra domenica 17 marzo e lunedì 18 marzo.
Un incendio analogo si era sviluppato nello stesso baraccopoli nel maggio di 2020. Circa 70 persone erano state messe in salvo sempre dai carabinieri e dai pompieri.
Dall’incendio si era sviluppata una densa nube di fumo, che si era spostata verso il quartiere Montesacro e la linea ferroviaria che da Roma porta a Orte/Firenze.
Pochi giorni fa, invece, lo smantellamento di un accampamento abusivo con affaccio sulla Domus Aurea. A scoprirlo i caschi bianchi della Polizia Locale.
Gli agenti del I Gruppo Centro Storico della Polizia di Roma Capitale che hanno ripulito l’area verde situata ai piedi del Parco del Colle Oppio, in via Giovanni Mario Crescimbeni, poco distante dalla Domus Aurea, sapevano bene dove intervenire. L’accampamento era stato già smantellato già 48 ore prima.
Decisamente meno spettacolare l’accampamento smantellato qualche settimana fa a Tor Bella Monaca sempre dalla Polizia Locale. In quel caso sono stati anche denunciati gli occupanti, 9 senzatetto romeni. La contestazione, invasione di terreni.
A Roma si conterebbero circa 300 accampamenti abusivi, alcuni abitati anche da piccoli nuclei familiari. Le persone senzatetto sono circa 9mila.
Dal censimento del 2018 della polizia municipale ci sarebbe stato un aumento di circa 100 insediamenti.
I più disperati, in realtà, non hanno nemmeno una baracca e dormono direttamente sui marciapiedi o nelle stazione.
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