Morto un uomo che ha cercato di darsi alla fuga senza rispettare l’alt a un posto di blocco della polizia
Tragico inseguimento sulle strade di Nettuno dove Valeri Naumov Videnov, un uomo 50enne di origini bulgare, nel tentativo di sfuggire a una volante della polizia, si è schiantato con una moto Honda 300, risultata rubata, su cui viaggiava anche il figlio 12enne ed è morto sul colpo.
E ‘iniziato tutto intorno alle ore 14.00 di oggi pomeriggio, giovedì 14 marzo, quando lo straniero non si è fermato all’alt impostogli per un controllo dagli agenti di pubblica sicurezza, in via Scipione Borghese, e ha tentato di seminarli nonostante la presenza a bordo del figlio che era appena andato a prendere a scuola.
Mentre l’inseguimento si prolungava nel dedalo di vie trafficate a ridosso del litorale a sud di Roma il fuggitivo, giunto a un incrocio, dava un ultimo colpo di acceleratore per cercare di distanziare la volante ma si schiantava contro un’auto che sopraggiungeva proprio in quel momento, in zona Cretarossa.
L’impatto, all’incrocio tra via Ponserico e via Lampedusa, con la moto ormai fuori controllo, è stato inevitabile e violentissimo.
Il 50enne è stato sbalzato dalla moto ed è andato a sfracellarsi contro il muro di un villino adiacente all’intersezione tra le due strade, restando a terra privo di vita.
Inutili tutti i tentativi di rianimarlo eseguiti prima dai poliziotti e poi dai soccorritori del 118 che sono, invece, riusciti a stabilizzare il figlio che non ha mai perso conoscenza.
Il ragazzino è stato trasportato prima agli ospedali “Riuniti di Anzio” e poi al Bambin Gesù dove è stato ricoverato in prognosi riservata a causa di un trauma cranico riportato nella caduta, ma non risulta essere in pericolo di vita e dove è assistito dalla madre.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Anzio che hanno proceduto alla ricostruzione della dinamica dell’evento anche attraverso le dichiarazioni raccolte dai poliziotti della volante e dalle persone che avevano assistito allo schianto.
L’inseguimento era iniziato intorno alle ore 14.00 in via Piero Comastri, una strada situata all’interno del quartiere Cretarossa della cittadina tirrenica dopo che il conducente della moto non ha rispettato l’alt impostogli dagli agenti del commissariato di Anzio.
Da quel momento è iniziato un vero e proprio slalom tra i mezzi in transito su strade che sono relativamente frequentate a tutte le ore de giorno.
Poi il tentativo da parte del 49enne straniero di “bruciare” uno stop posizionato su via Ponserico per cercare di sbaragliare l’auto della polizia e il devastante scontro con una Dacia Sandero proveniente dalla direzione opposta e la cui conducente cinquantenne, sia pure sotto shock, è rimasta ferita in modo lieve.
Sulla base dei successivi riscontri è risultato che la moto distrutta nello schianto era stata rubata qualche giorno fa nei pressi della locale stazione dei carabinieri.
Un furto che era stato regolarmente denunciato dai proprietari del veicolo. Sono in corso di accertamento i motivi per i quali l’uomo deceduto, e risultato incensurato, possa essere entrato in possesso del motoveicolo su cui viaggiava insieme al figlio.
Il corpo del motociclista è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria e sarà sottoposto all’autopsia da parte dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Tor Vergata.
L’uomo, da tempo impiegato in una ditta di trasporti della zona, era un esperto trasportatore di mezzi pesanti, in particolari bilici, che era stimato e considerato sul posto di lavoro.
Pertanto, restano da approfondire i motivi che l’abbiano spinto a scappare, senza preoccuparsi della vita del figlio in caso di eventuale caduta dalla motocicletta.
Se si trattasse “solo” del fatto che viaggiava a bordo di un mezzo rubato o se dietro a quella fuga disperata potesse esserci dell’altro, lo stabiliranno le indagini tuttora in corso.
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