Bulgari si prepara ad aprire nella capitale il più grande laboratorio orafo a livello mondiale
Il variegato mondo del lusso torna insieme a Bulgari a bussare con insistenza nella Capitale. Dopo Fendi che da tempo ha deciso di stabilire la propria sede nel Colosseo Quadrato all’interno del Palazzo della Civiltà Italiana anche la maison capitolina sbarca in uno degli edifici storici del quartiere progettato durante il Ventennio fascista per ospitare l’Esposizione Universale di Roma che non ebbe luogo a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Il colosso della gioielleria di alta moda ha, infatti, annunciato che, oltre all’intenzione di spostare i propri uffici nell’edificio ex Ristorante per molti anni sede dell’assessorato del dipartimento Urbanistico di Roma Capitale e, al piano terra, del Bar Palombini inaugurato nel 1963, nella stessa struttura sarà realizzato anche un grande laboratorio per la creazione di gioielli.
Da tempo la famosa azienda romana cercava nuovi spazi per la propria produzione artigianale, luoghi monumentali e, al tempo stesso, simbolici in grado di dare una rappresentazione adeguata alla propria storia industriale.
L’apertura della sede è stata annunciata a conclusione di un biennio dedicato a una lunga trattativa tra Bulgari, fondata 140 anni fa ed Eur Spa la società municipalizzata proprietaria dell’edificio interessato dal progetto di espansione.
L’Eur torna dunque a rivivere i fasti di una zona residenziale destinata a ospitare anche tante aziende di importanza mondiale come la multinazionale informatica HP (Hewlett Packard) che ha trasferito i propri uffici della sede italiana in via Chopin.
A partire dal 2026 il palazzo dell’ex Ristorante costruito nel 1939 ma inaugurato solo nel 1961 diventerà un laboratorio di alta oreficeria di livello mondiale. Questo nuovo tassello nel mosaico di espansione della celebre maison del lusso va ad aggiungersi ad altre iniziative assunte per valorizzare il contesto urbanistico e storico della capitale.
A iniziare dal restauro delle sculture dell’Altare della Patria, il monumento di piazza Venezia dedicato al re Vittorio Emanuele II, dove i lavori di recupero sono iniziati il 3 marzo scorso e dovrebbero concludersi il prossimo 25 settembre.
Una costosa opera di restyling di cui fanno parte parte gli interventi conservativi delle statue appartenenti al prospetto principale del monumento e delle finiture dorate degli elementi in bronzo oltre che delle sculture del fronte principale e dei pennoni che sostengono le bandiere italiane sormontate da due vittorie alate.
Ma la scelta di dislocare all’Eur il nuovo laboratorio di Bulgari è il fiore all’occhiello di una rinnovata fase di espansione avviata dal management.
Nell’ex Ristorante del’Eur, ha spiegato l’Ad di Bulgari, Jean Christophe Babin “nascerà il laboratorio più importante del mondo per l’alta gioielleria“.
Dopo Valenza Po anche Roma si prepara, dunque, a trasformarsi in un polo di formazione dell’alta gioielleria nazionale e internazionale.
“L’Italia è più che mai è l’alfiere della conoscenza orafa: abbiamo una responsabilità forte, come leader di questa arte nella Penisola e nel mondo, di preoccuparci non solo della manifattura ma di suscitare nuove vocazioni che nel XXII escolo sono più difficili che nel secolo scorso” ha aggiunto Babin.
Attraverso un progetto imperniato sull’attivazione delle nuove forme di mecenatismo Bulgari farà della capitale un centro di riferimento “indiscusso dell’alta gioielleria italiana e europea, assieme a Parigi”.
Un obiettivo che si inserisce nel solco delle iniziative che hanno portato alla realizzazione nella cittadina dell’oro di valenza Po di un laboratorio Bulgari specializzato nella manifattura di gioielli di lusso più grande del mondo, e dove l’azienda “già investe nella formazione di giovani artigiani perché -ha rimarcato l’amministratore delegato- questo è un mestiere per il quale esistono delle scuole ma è anche chiaro che, da sole, sono insufficienti a preparare la manodopera qualificata che questa industria richiede. Abbiamo bisogno di nuovi talenti e non solo perché marchi come quello di Bulgari sono in piena espansione. Ci sono anche tanti marchi stranieri che, non avendo nel loro paese di origine lo stesso livello di know how, vengono in Italia per fabbricare. Quindi noi abbiamo una missione doppia: suscitare vocazioni e formarle per Bulgari ma anche a favore di tutto il comparto industriale di riferimento”.
Iniziative che avranno anche una ricaduta positiva sull’occupazione. A Valenza Po, dove il laboratorio orafo è pronto ad aprire i battenti e i macchinari attendono soltanto di essere avviati, saranno creati 700 posti di lavoro mentre a Roma altri 100 andranno ad aggiungersi ai 500 già creati da Bulgari a Roma lo scorso anno.