Roma, rubano cellulare a una ragazza e chiedono denaro per restituirglielo: ucraini arrestati

Dopo aver rubato il cellulare a una ragazza, i due arrestati, cittadini ucraini, avevano tentato di scambiarlo con la vittima per avere 50 euro

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A Roma i carabinieri della Stazione capitolina di Piazza Bologna hanno arrestato due cittadini ucraini, 34 anni lui e 55 anni lei, perchè gravemente sospettati del reato di estorsione in concorso.

Dopo aver rubato il cellulare a una ragazza, i due arrestati, cittadini ucraini, avevano tentato di scambiarlo con la vittima per avere 50 euro

Nel dettaglio, i fatti sono avvenuti ieri sera, quando una donna si è presentata con la figlia minore presso la Stazione dei Carabinieri di Roma Piazza Bologna, e ha denunciato di aver che a sua figlia era stato rubato il cellulare.

Durante la denuncia, inoltre, la madre della derubata ha raccontato ai militari dell’Arma che, sempre nella stessa giornata provando a telefonare sul numero di cellulare della figlia, aveva risposto uno dei rapinatori che le aveva chiesto in cambio, come “riscatto”, 50 euro per la riavere il telefonino, indicando luogo data e ora per effettuare lo scambio estorsivo tra smartphone e denaro.

A quel punto però, poco dopo, al luogo e all’ora indicati, in via Appia Nuova, insieme alla madre e alla figlia, all’appuntamento, di soppiatto, si sono presentati anche i carabinieri.

I militari dell’Arma hanno assistito di nascosto, poco lontano, allo scambio materiale del denaro tra la madre e i due arrestati, e a quel punto sono spuntati fuori, bloccando ed arrestando per il reato di estorsione i due ucraini.

Restituito immediatamente il cellulare alla ragazza, con anche il denaro riconsegnato alla madre, i due arrestati sono già stati processati per direttissima a Piazzale Clodio a Roma e e in attesa del processo vero e proprio, sono stati portati in carcere.

Parlando di un altro precedente caso d’estorsione, a fine dicembre scorso, vi avevamo raccontato dell’arresto di un uomo 72enne che a Valmontone aveva taglieggiato per diverso tempo delle persone per una vicenda che riguardava una casa all’asta.

Come sempre ricordiamo che ogni indagato, arrestato, sospettato o fermato, fino all’emissione di una definitiva sentenza di condanna irrevocabile e con le prove che si formeranno nei vari gradi del processo, va considerato come presunto innocente, dato che ad oggi ci si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.

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