Due medici, una infermiera e un ostetrico. Sono quattro i sanitari finiti nel registro degli indagati dalla procura di Roma per il caso della neonata venuta alla luce il 15 febbraio al Santo Spirito di Roma e morta a un’ora dalla nascita.
Lunedì l’autopsia sul corpicino della neonata. Contestualmente le prime iscrizioni nel registro degli indagati da parte della procura
Il pm Pierluigi Cipolla procede per omicidio colposo. Per accertare le cause della morte della neonata e anche se siano state causate dalla negligenza dei medici nel ritardo del parto cesareo il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo della piccola. Sarà eseguito lunedì 4 marzo all’istituto di medicina legale di Tor Vergata.
L’inchiesta è stata avviata su denuncia dei genitori della piccola. Il papà Alessandro Corda e la mamma Vlada Savciuc, lui agente di polizia e lei ingegnere informatico, residenti nel quartiere Coppedè, vogliono scoprire se il loro dolore più grande poteva essere evitato.
La mamma la notte prima di darla alla luce il 15 febbraio all’ospedale Santo Spirito di Roma avrebbe avuto perdite emorragiche accompagnate da dolori strazianti.
Alle 6 del mattino, a 15 ore dal ricovero, il parto cesareo. Nel frattempo le perdite emorragiche erano diventate così abbondanti che a dare l’ennesimo allarme è stata una compagna di stanza della donna.
I nodi dell’inchiesta
Il parto cesareo è stato effettuato con ritardo? E nel caso ha creato una sofferenza alla nascitura da portarla alla morte?
Sono i nodi che dovrà sciogliere l’indagine avviata a piazzale Clodio. Nei giorni scorsi il magistrato ha chiesto l‘acquisizione della cartella clinica e l’ascolto della partoriente e della sua compagna di camera in ospedale.
“Io e mia figlia stavamo benissimo, non mi capacito di averla persa”, ha ripetuto la donna agli investigatori scandendo nel dettaglio i tempi di intervento dei sanitari.
“Non incolpiamo nessuno. Ma se dovesse emergere che qualcuno ha sbagliato vogliamo che paghi. La nostra vita è devastata”, ripetono i genitori della neonata.
Ad assisterli gli avvocati Andrea Calderoni e Stefania Rondini. “Dall’ospedale volevano far firmare al papà della piccola il consenso a procedere a un accertamento interno che prevedeva anche l’autopsia. Un passaggio che abbiamo sventato. L’esame si sarebbe svolto senza periti di parte”, hanno spiegato i due legali.
L’autopsia
Il collegio difensivo ha già nominato due esperti di fiducia che presenzieranno all’esame autoptico della piccola: Domenico Arduini, ordinario di ginecologia e ostetricia dell’università Tor Vergata, e il medico legale Pierluigi Del Signore.