Cerveteri, niente cani nella palude di Torre Flavia: non potranno entrare per cinque mesi

Nella zona della palude, monumento naturale, nidificano varie specie di uccelli tra cui il fratino

Cerveteri, niente cani nella palude di Torre Flavia: non potranno entrare per cinque mesi
Fonte Pagina Facebook ufficiale Comune di Cerveteri

I cani non potranno accedere alla zona della palude di Torre Flavia per cinque mesi. Sanzioni fino a 500 euro per chi trasgredisce le regole. Il sindaco di Cerveteri ha firmato l’ordinanza che impone il divieto e che resterà in vigore per cinque mesi. Ecco il perché e il periodo interessato.

Nella zona della palude, monumento naturale, nidificano varie specie di uccelli tra cui il fratino

Dal 1° marzo al 30 luglio 2024 sarà in vigore l’ordinanza firmata dal sindaco di Cerveteri Elena Gubetti, che interesserà la zona della palude di Torre Flavia.

Il documento è arrivato per consentire alla specie Charadrius alexandrinus, chiamata più comunemente “Fratino”, di nidificare, deporre le uova e accrescere i nuovi nati in tutta sicurezza. Disposto quindi il divieto di accesso ai cani e il divieto di esercitare tutte le attività che possano arrecare disturbo entro 50 metri di distanza dai nidi di tale specie, sull’arenile e le dune del monumento naturale a partire dallo stabilimento, a partire dallo stabilimento “Da Ezio La Torretta” fino al confine con Ladispoli.

A presidiare il sito ci saranno i volontari. Quella di Torre Flavia è una zona con specchi d’acqua, canneti e prati. Qui arrivano diverse specie di uccelli e tra questi vi è il fratino. Per tutelarla il Comune, come ogni anno, ha emesso l’ordinanza che vieta l’ingresso ai cani, anche se al guinzaglio, per tutto il periodo in cui nidificano le varie specie animali presenti in quest’area.

“Cerchiamo da sempre di rendere fruibile questo luogo condividendo interventi di tutela che però non ne impediscano l’uso – ha dichiarato il sindaco Elena Gubetti –L’emissione di questa ordinanza, che replichiamo ogni anno, è indirizzata proprio alla tutela di questa ricchezza naturalistica di estrema importanza per il territorio. Accedere all’area in maniera consapevole, significa non mettere a rischio la nidificazione e dunque la continuazione delle specie animali presenti al suo interno. Calpestare involontariamente un nido, le uova, oppure i pulli, appena nati, o predati da cani e altri animali sarebbe un enorme danno per l’area”.