Condannati due fratelli ventenni: cugini del fidanzato della vittima ne avevano abusato più volte
Violentata ripetutamente su un’auto e poi in un salotto dai cugini del fidanzato. Primo passo della giustizia sul caso della 15enne di Ostia con un lieve disturbo psichico abusata più volte e come da lei stesso raccontato “usata come uno straccio”.
Il tribunale di Roma, ieri, in primo grado, ha condannato i due imputati, due fratelli ventenni appassionati di calcio e pugilato, a 9 anni e mezzo il primo e 8 anni e mezzo il secondo per violenza sessuale aggravata.
Il pm Claudia Alberti, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto 10 anni ciascuno.
I fatti risalgono al 2021 e qualche mese dopo erano costati l’arresto per i due. A eseguire la misura i poliziotti del X distretto della Questura di Roma dove al madre della vittima aveva sporto denuncia.
Secondo la procura i due fratelli avevano costretto la quindicenne a subire atti sessuali, dopo averla palpeggiata e trattenuta al centro del sedile posteriore della loro auto, nonostante lei avesse rifiutato qualsiasi approccio. Un’altra serie di violenze su un divano nella casa del loro cugino un 16enne fidanzato con la vittima.
Violenze che i due avrebbero commesso “con abuso della condizione di inferiorità psichica” della 15enne, derivante dall’età e “dall’intensa labilità emotiva derivante dal suo disturbo”.
Dagli accertamenti è emerso che, una volta conclusa la relazione, il 16enne avrebbe condiviso in un gruppo WhatsApp video e foto intime della vittima. Secondo gli inquirenti, nella chat, composta da una decina di persone, c’erano anche i due cugini stupratori. Per la sua posizione indaga la procura dei minori.
Le indagini sono scattate qualche settimana dopo le violenze. L’adolescente che vive a Ostia con la famiglia, come i suoi aguzzini, ha subito lasciato il fidanzato, con il quale aveva intrattenuto una relazione da pochi giorni, e si è confidata con la madre che l’aveva vista spenta, terrorizzata.
È bastato insistere per capire il suo stato d’animo e rendersi conto che la figlia nascondeva un segreto terribile. A quel punto, vista la gravità di quanto accaduto, la donna si è presentata negli uffici del X Distretto di Ostia per raccontare tutto.