Addetto alle pulizie morì nel Teatro dell’Opera: chiesti 2 anni per l’ex sovrintendente Carlo Fuortes

Oberdan Varani era impegnato nelle pulizie della "fossa" del teatro: fatale la caduta da una scala. Sotto accusa Fuortes

Teatro dell'Opera di Roma luogo dell'incidente

La scala da cui cadde e morì un operaio non era ancorata. E la responsabilità del mancato ancoraggio va addebitata ai vertici del Teatro per la mancata vigilanza sulla normativa sulla sicurezza del lavoro. Sono le conclusioni della procura di Roma, che ieri, ha chiesto la condanna per omicidio colposo a carico di Carlo Fuortes all’epoca sovrintende del monumento della lirica italiana.

Oberdan Varani era impegnato nelle pulizie della “fossa” del teatro: fatale la caduta da una scala. Sotto accusa Fuortes

Era il 31 luglio del 2017 quando Oberdan Varani, 50enne addetto alle pulizie, cadde da una scala all’interno di un vano del teatro: una caduta da oltre due metri che gli procurerà una contusione fatale alla testa e dopo pochi giorni la morte.

Alla sbarra per omicidio colposo è finito l’ex amministratore delegato della Rai e allora sovrintendente del teatro dell’Opera. Ora la pm Antonella Nespola ha chiesto per il top manager la pena di due anni di reclusione.

La vittima, secondo la ricostruzione in aula, quel giorno venne incaricato di pulire il seminterrato del palcoscenico, uno spazio chiamato “fossa” dagli addetti ai lavori.

Scala inadeguata

Si tratta di un passaggio stretto, in cui Varani poteva scendere solo utilizzando una scala che, stando alle indagini, risultò inadeguata allo scopo perché non ancorata.

Per la procura quindi si è trattato di un decesso evitabile: l’operaio non aveva equipaggiamento ne’ preparazione per svolgere quel lavoro in tutta sicurezza.

Per questo il responsabile del teatro, ovvero Carlo Fuortes, è finito sul banco degli imputati: il manager, già direttore dell’Auditorium Parco della Musica ed ex amministratore delegato della Rai durante il governo di Mario Draghi, è stato poi nominato sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli.

La stessa richiesta di condanna è stata sollecitata anche per il responsabile dell’azienda per cui l’addetto alle pulizie lavorava.

Il dipendente, da quanto ricostruito, era incaricato solo per pulire gli uffici del teatro. Quel giorno invece su indicazioni dello stesso teatro venne sollecitato a pulire la fossa. Al momento della caduta stava per andare a prendere un’attrezzatura più potente per aspirare la polvere.

“Positivo all’acoltest”

Per la difesa di Fuortes l’incidente non sarebbe dipeso dalla scala ma dal fatto che l’addetto alle pulizie avrebbe assunto alcol come provato dagli esami clinici in ospedale.

L’avvocato Luca Montanari, che assiste la famiglia dell’operaio, da parte sua non ha dubbi: “L’operaio è morto a causa del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro sia da parte della fondazione del teatro che dell’azienda appaltatrice. E c’è di più: a distanza di sette anni la famiglia non è stata minimamente risarcita”. Il 6 marzo la parola passerà alle difese.