Fiumicino, l’allarme di Coldiretti: “Danni alle coltivazioni da cinghiali, lupi e daini”

Parte la lettera di Coldiretti al sindaco per chiedere degli interventi urgenti per salvare le coltivazioni

Fiumicino, l’allarme di Coldiretti: “Danni alle coltivazioni da cinghiali, lupi e daini”

La presenza della fauna selvatica preoccupa, e molto, gli agricoltori del Comune di Fiumicino. In particolar modo sono cinghiali e daini, ma anche i lupi, a creare danni alle coltivazioni. L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti, che parla di “situazione fuori controllo e insostenibile sia per i cittadini”.

Parte la lettera di Coldiretti al sindaco per chiedere degli interventi urgenti per salvare le coltivazioni

Nell’ultimo periodo, nel Comune di Fiumicino, sono aumentati i casi di animali selvatici che prendono di mira i campi coltivati dagli agricoltori e, sulla base delle stime di Coldiretti, i danni sono davvero ingenti.

La Coldiretti spiega che, a causa della presenza di cinghiali, lupi e daini, gli agricoltori di Fiumicino si sono visti dimezzare le produzioni con conseguenze che, in alcuni casi, hanno interessato anche l’80% del raccolto. Nel mirino sono finiti anche i capi di ovini, caprini e, anche se in misura minore, i bovini.

L’associazione aveva lanciato l’allarme più volte in passato.

“In un incontro diversi mesi fa – spiegano il presidente della sezione locale di Coldiretti Roma, Emanuele Salvalaio e il segretario di zona, Elvino Pasqualiabbiamo espresso al sindaco la preoccupazione per il grave danno che daini e cinghiali causano alle nostre produzioni. In quella occasione, abbiamo avuto modo di suggerire possibili soluzioni, visto anche il ruolo fondamentale che il Comune di Fiumicino esercita, in quanto ente gestore del Parco del Litorale Romano. Il tema è stato riproposto ripetutamente anche nelle diverse riunioni del tavolo verde comunale, ottima occasione di confronto, che però ha un senso solamente se alle parole ed agli impegni seguono i fatti”.

Una situazione, quella della presenza della fauna selvatica, che diventa più consistente con la siccità, spingendo i branchi verso i centri urbani e il litorale a caccia di cibo e di acqua. A ciò va aggiunto anche che, piovendo poco, i fiumi hanno un livello minore e quindi si attraversano più facilmente. Questo fa in modo che i cinghiali riescano a percorrere fino a 40 chilometri alla volta.

E poi c’è l’altro aspetto della medaglia. Quello legato agli incidenti stradali, al pericolo per i passanti e gli automobilisti ma, anche, per gli stessi animali. Non è facile nemmeno per loro la situazione quando escono dalla propria zona. Basti pensare a quanto accaduto nell’arco di un paio di giorni, a Fregene, dove sono morti due daini rimasti impigliati con le corna nella rete di piccole porte da calcio, al parco giochi.