Michelle Causo, la 17enne uccisa e buttata nel carrello della spesa: perizia psichiatrica per l’assassino

Il minorenne, autore del delitto, sarà sottoposto a perizia psichiatrica per valutare se al momento del fatto era capace di intendere e di volere

Disposta la perizia psichiatrica per il 17enne che lo scorso giugno 2023 ha ucciso con più di venti coltellate la coetanea Michelle Causo per poi infilarla in sacchi plastica e buttarne il corpo in un carrello della spesa a bordo strada, a Primavalle. Lo ha disposto il giudice del tribunale dei minori, oggi, 21 febbraio, nella prima udienza del giudizio in abbreviato a carico dell’adolescente accusato di omicidio.

Il minorenne, autore del delitto, sarà sottoposto a perizia psichiatrica per valutare se al momento del fatto era capace di intendere e di volere

L’udienza è stata aggiornata al 28 febbraio, proprio per formalizzare l’incarico della perizia.

Dura la reazione dei genitori della vittima: “Ha ucciso nostra figlia, aveva solo 17 anni Michelle. Non ha chiesto perdono e nemmeno lo merita il perdono, marcisca in carcere“, il loro augurio.

Io prendo i farmaci, non lui. Io sto male e lui sta bene e vuole pure la perizia psichiatrica perché non vuole prendersi responsabilità. L’udienza ora è stata rinviata, ma il ‘signorino’ interverrà in videoconferenza perché dice che è stressato“, ha detto la mamma all’uscita dal Tribunale per i Minorenni di Roma.

Lui era coperto dalla polizia, ha abbassato lo sguardo perché è una nullità. Si è nascosto. Per noi a vederlo il vomito, non ha chiesto scusa, un perdono, nulla. Neanche una parola di perdono ha detto”, hanno aggiunto i genitori di Michelle.

“Se esiste un Dio e un giudice sano gli daranno quello che meritahanno detto ancora – Il Pm ha detto quello che doveva dire, non ha sbagliato nulla. Non ha nulla questo ragazzo, è una persona normalissima. Hanno preso in considerazione la perizia, ma sono sicuro che non varrà niente“.

Il perito

Il tribunale ha nominato lo psichiatra, professor Stefano Ferracuti, che dovrà redigere una perizia per verificare se l’imputato, al momento del delitto, fosse infermo di mente o meno. L’incarico sarà formalizzato proprio nell’udienza del 28 febbraio.

Un delitto agghacciante. La ferocia con cui il ragazzo aveva agito era emersa dall’autopsia eseguita all’istituto di medicina legale del Gemelli. Più di venti coltellate alle braccia, al petto, persino sul viso.

Il 17enne  – figlio di una singalese e un capoverdiano – era stato arrestato per il rischio di recidiva e del pericolo di fuga.

Aspirante trapper aveva già collezionato alcune denunce tra cui una tentata rapina ad altri adolescenti minacciati con un coltello.