Insediata la nuova Commissione della Riserva del Litorale: era ferma da oltre un anno

Torna in sella l’organismo di coordinamento degli interventi e delle misure atte a valorizzare la Riserva del Litorale Romano

Moria di pini per la cocciniglia tartaruga

Ferma da oltre un anno si è insediata, in seguito alla pubblicazione del decreto istitutivo da parte del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, la nuova Commissione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.

Torna in sella l’organismo di coordinamento degli interventi e delle misure atte a valorizzare la Riserva del Litorale Romano

L’organismo di coordinamento e sorveglianza era giunto alla scadenza del suo mandato istituzionale nel mese di agosto del 2008.

Finalmente è arrivato il provvedimento di nomina dei nuovi componenti che sono il neo presidente Romeo De Angelis in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente; Raffaella Strati delegata del Ministero della Cultura; Franco Monti per la Regione Lazio; Francesca Bozzano per contro delle Università locali di Roma e Lara Mignemi proveniente dal vasto panorama delle associazioni di protezione ambientale riconosciute a livello ministeriale.

Moltissimi i dossier aperti sul tavolo di un ente che esercita poteri di assoluto rilievo nell’ambito della sua funzione consultiva ma che pronuncia anche pareri giuridicamente vincolanti su molteplici aspetti dell’attività normativa degli enti locali e territoriali in cui ricadono le aree soggette a protezione ambientale.

La ripresa dell’attività della Commissione era, peraltro, molto attesa anche sui temi più stringenti che attanagliano il Lido di Ostia e il suo entroterra nel contesto di un’area di quasi 16mila ettari che, dalla spiaggia di Palidoro situata a nord del litorale romano, si spingono fino a quella di Capocotta nella zona di levante.

Una superficie caratterizzata da un patrimonio boschivo e naturale di valore incalcolabile e in cui trovano, tra l’altro, posto i tumuleti di Bocca di Leone, Macchiagrande di Galeria, la foce dell’Arrone, le vasche di Maccarese, la valle e la foce del Tevere e le pinete di Coccia di Morto e dell’Acqua Rossa solo per ricordarne alcuni.

Tra le problematiche su cui è auspicabile un rapido intervento della task force che ha, tra l’altro, il compito di sollecitare le amministrazioni locali ad attivarsi per risolvere i molti problemi che riguardano le aree tutelate formulando proposte, rilasciando autorizzazioni e pareri tecnico scientifici per la conservazione delle risorse naturali c’è anche la moria dei pini che continuano ad appassire a causa del diffondersi del parassita della cocciniglia tartaruga (leggi qui).

Una strage che potrebbe essere evitata ricorrendo a trattamenti fito-sanitari molto meno costosi dell’inevitabile abbattimento cui vanno incontro gli alberi dal grande ombrello minati da una malattia altrimenti implacabile.

Ma nel cahiers des doleances ci sono anche le misure di prevenzione e l’intensificazione degli interventi che, nelle zone caratterizzate dalla rete dei canali scavati agli inizi del secolo scorso per la bonifica delle paludi dove oggi sorgono Ostia e i suoi numerosi quartieri limitrofi, dovranno garantire un maggiore equilibrio dell’assetto idrogeologico dell’entroterra e la sua protezione dal ripetersi degli allagamenti generati dal sempre più frequente fenomeno delle bombe d’acqua.

La Commissione potrà, inoltre, mettere bocca sulla valorizzazione delle risorse turistiche locali attraverso il rilascio di autorizzazioni per l’esercizio di attività all’aria aperta in vista del Giubileo del 2025.

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