L’ex compagno diventa uno stalker: si separa ma minacce di morte e vessazioni continuano

Dopo la separazione per i maltrattamenti domestici l'indagato aveva iniziato a perseguitare anche il nuovo compagno della vittima 

Foto non collegata ai fatti

Aveva già vissuto un incubo durante la convivenza con quel compagno che aveva denunciato tre anni fa per maltrattamenti in famiglia, la donna di Guidonia Montecelio che è stata ancora una volta costretta a ricorrere ai poliziotti del Commissariato di Tivoli-Guidonia, per le vessazioni subite dall’ex compagno.

Dopo la separazione per i maltrattamenti domestici, l’indagato aveva iniziato a perseguitare anche il nuovo compagno della vittima

Dai maltrattamenti tra le pareti domestiche era passato a mettere in atto ogni forma di stalking, il 46enne di Guidonia Montecelio nei confronti del quale è arrivata in queste ore l’applicazione del braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento a ben cinque persone, tra cui la figlia piccola.

La madre della bambina ed ex compagna del soggetto, gravemente indiziato per atti persecutori, esausta, aveva più volte cercato aiuto presso il commissariato di Polizia, per uscire da una situazione invivibile con quell’uomo che la perseguitava con atti vessatori anche dopo la prima denuncia di maltrattamento nel 2021.

Così nel mese di novembre del 2023, dopo la fine della relazione e mentre cercava di rifarsi una vita con un nuovo compagno, si di nuovo recata dalle Forze dell’Ordine, riferendo quanto stava accedendo a lei, alla sua bambina e al compagno.

Ai poliziotti la donna aveva riferito come l’indagato avesse l’abitudine di presentarsi presso la sua abitazione, in stato di agitazione, suonando insistentemente al citofono e cercando di farsi aprire tirando calci e pugni alla porta di ingresso.

Una condotta che non limitava nemmeno in presenza della figlia piccola, con minacce di morte rivolte alla compagna, aggressioni fisiche verso il suo nuovo compagno e la sua automobile, danneggiata con incisioni sulla carrozzeria dove avrebbe espresso la sua rabbia con frasi ingiuriose.

E’ stato il Giudice per le Indagini Preliminari a questo punto a stabilire nei confronti dell’uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento dai luoghi abitualmente frequentati dall’ex compagna, dall’abitazione dei suoi genitori, dalla scuola frequentata dalla figlia minore e dall’abitazione del nuovo compagno della donna e del braccialetto elettronico, grazie al quale monitorare gli spostamenti dell’indagato e tutelare – speriamo – la sicurezza delle vittime.