Esclusiva: ecco come sarà il nuovo porto di Ponza

All'interno del progetto del nuovo porto di Ponza si inserisce la stazione di sperimentazione dell'Università e del Cnr

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L’isola di Ponza è di sicuro una delle mete preferite dai romani e, più in generale, dagli amanti del mare e delle barche. La zona nord ovest di questa splendida isola sarà interessata dalla realizzazione di un porto turistico, dove è prevista anche la nascita di un importante progetto di sperimentazione dell’Università la Sapienza.

All’interno del progetto del nuovo porto di Ponza si inserisce la stazione di sperimentazione dell’Università e del Cnr

Il progetto del nuovo porto di Ponza prevede che si intervenga su 122.600 mq complessivi, di cui 28mila mq riguardano la diga foranea, i pontili e le aree dei servizi a terra.

Siamo a Cala dell’Acqua. Qui è in programma la realizzazione di un porto che sarà il terzo del Tirreno, dopo Pozzuoli e Porto Lotti, a La Spezia, ad avere una profondità di ingresso al bacino di alaggio superiore ai sei metri. Ciò vuol dire che entreranno barche anche con pescaggio importante in un luogo dal mare cristallino e con fondale roccioso.

Il progetto è stato redatto per conto della società Marina di Cala dell’Acqua dall’ingegner Marco Pittori di Interprogetti.

I posti barca saranno 279, la profondità massima dell’ormeggio sarà di 16 metri mentre la lunghezza massima ormeggiabile sarà di 50 metri. Queste le tipologie di ormeggio: cime a terra, corpo morto e finger.

Il progetto, spiegano dalla società, ha come caratteristica importante quella del recupero ambientale della zona. “La realizzazione del porto – afferma il responsabile di Marina dell’Acqua, Guido del Gizzoha come obiettivo, da un lato la bonifica dell’area e l’autosufficienza dell’infrastruttura dal punto di vista energetico, dall’altro lo sviluppo di questa zona perché il progetto nasce nell’area depressa dell’isola di Ponza”. L’intervento di bonifica avviene, infatti, su un’ex area mineraria in degrado dal 1975.

Per quanto riguarda il recupero ambientale occorre specificare anche che nei “cassoni”, che verranno riempiti e “affondati” e che sporgeranno dall’acqua, saranno inseriti come peso i rifiuti derivanti dalla bonifica della zona e del fondale, previo riciclo ovviamente.

Nell’ambito della realizzazione del porto verrà posto in essere, inoltre, un progetto importante dell’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con il Cnr, e che comporterà la realizzazione di una stazione sperimentale di prova e certificazione di sistemi di generazione (power take-off) in grado di operare in ambiente marino.

Si tratta di una piattaforma di prova e certificazione prestazionale (prestazioni energetiche, elettriche, strutturali, ambientali) in condizioni open ocean, unica nel panorama nazionale per tecnologie energetiche marine.

Come se fosse un gigantesco laboratorio in grado di operare in condizioni naturali, la stazione rappresenterà un osservatorio sul recupero dell’energia e capterà il moto ondoso per trasformarlo in elettricità.

Dal punto di vista delle tempistiche la società pensa che l’iter autorizzativo si possa concludere nel giro di 12, 15 mesi. Poi ne serviranno altri 30 per i lavori. I moduli della diga foranea, infatti, sono 24 e la previsione è che si lavori un mese su ogni cassone più le opere a terra.

Esclusiva: ecco come sarà il nuovo porto di Ponza

Tutto ciò avviene alla luce del contenzioso con il Comune e del percorso di approvazione della Regione Lazio. “Il contenzioso con il Comune –aggiunge Gizzo- si è concluso e abbiamo vinto al Tar. Teoricamente il passaggio successivo sarà la conferenza dei servizi e poi si potrà andare avanti. A febbraio scorso la Regione aveva approvato la Vas, a novembre il Piano dei porti in Giunta. Per quanto riguarda le opere a terra rinunceremmo volentieri alle attività commerciali a favore di un importante cantiere presso il quale possano trovare spazio gli operatori locali. Ringrazio l’assessore regionale Righini e la dirigente di Fratelli d’Italia Eloisa Fanuli, che si sono occupati della questione”.

Il progetto del nuovo porto di Cala dell’Acqua a Ponza, messo a punto dal Cnr insieme all’Universitá La Sapienza -afferma Giancarlo Righini, assessore al Bilancio, alla Programmazione economica, all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare, alla Caccia e alla Pesca e ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio – previsto nel piano regionale approvato in giunta, è in assoluta coerenza con le linee di governo regionale in tema di sostenibilità. Il nostro auspicio, quindi, è che si possano accorciare i tempi burocratici per far sì che l’inizio dei lavori sia avviato nei tempi stabiliti. Del resto, si tratta di un’opera di riqualificazione molto attesa dai cittadini e che garantirebbe all’isola Pontina un’ulteriore possibilità di sviluppo turistico ed economico”.

Tra i servizi che verranno posti in essere anche la pulizia dello specchio d’acqua portuale, la stazione meteorologica, la sorveglianza dell’area h24, il dissalatore dedicato ai fabbisogni portuali, una struttura di primo intervento sanitario, la videosorveglianza dell’intera area, , la mobilità con mezzi elettrici.