In scena al teatro “Lo spazio” l’opera “La rosa non ci ama” che racconta i fatti che portarono all’uccisione di Maria D’Avalos da parte del marito Carlo Gesualdo
Interpreta la prima vittima di femminicidio passata alla storia, quella Maria D’Avalos fatta uccidere dal marito Carlo Gesualdo il 17 ottobre 1590. Prova di grande impegno per il rientro in scena per Cloris Brosca, attrice di formazione eduardiana che si esibirà con Gianni De Feo nel prossimo weekend presso il teatro “Lo Spazio” di via Locri.
La storia è quella di un femminicidio commissionato dal marito a due sicari, morte efferata passata alle cronache dell’epoca per la sua crudeltà e anche perché rimasta impunita perché considerata frutto di un delitto d’onore. Napoletana di origine ma ormai romana a tutti gli effetti perché vive nella Capitale dagli anni Settanta, a Cloris Brosca è stato assegnato il ruolo dolorosissimo e di profonda umanità della vittima. Com’è nata questa tua passione per lo spettacolo Cloris?
“Da piccola pensavo che c’erano delle cose nelle relazioni tra persone cioè tra quello che accade nella vita, un po’ trascurate. E allora ho pensato che da un palco sarebbe stato bello attrarre l’attenzione degli spettatori su quegli aspetti. E poi, molto ha contribuito anche mia madre che portava me e mio fratello a teatro fin da piccoli. Insomma, la fascinazione per il teatro è nata fin dall’età prescolare. Ho lavorato con Eduardo De Filippo nella ripresa televisiva di un’opera teatrale poi ho partecipato come attrice a ‘Ricomincio da tre’ con Massimo Troisi e, ancora, ho recitato nella prima regia di Giuseppe Tornatore ‘Il camorrista’. Belle frequentazioni, insomma”.
L’opera che ti vede protagonista dal 22 al 25 febbraio al teatro “Lo Spazio” di Roma è particolarmente complessa e impegnativa…
“Lo spettacolo si intitola ‘La rosa non ci ama’ e già martedì 20 febbraio ci sarà un evento introduttivo incentrato più sulla sua musica. Lo spettacolo ruota intorno alle figure di Carlo Gesualdo e di sua moglie Maria D’Avalos, da me interpretata, e riguarda l’omicidio efferato che venne compiuto il 17 ottobre 1590. Con il collega Gianni De Feo, che è anche regista dell’opera, diamo vita a questi due personaggi fino al tragico epilogo della vicenda”.
Il testo di “La rosa non ci ama” è di Roberto Russo, le scenografie e i costumi di Roberto Rinaldi, musiche originali su testi di Torquato Tasso di Alessandro Panatteri. Il teatro “Lo Spazio” si trova in via Locri 42/44.
Intervista video di Alberto Tabbì