Roma: “Vi racconto cosa succede tra baby gang rivali in piazza Mignanelli”

Un testimone racconta cosa succede nei sabato pomeriggio di risse e coltelli in piazza Mignanelli, a due passi da piazza di Spagna

Piazza Mignanelli

Rubano coltelli e forchette dai ristoranti delle vicinanze e si mettono a cerchio intorno alla vittima designata della banda rivale: nella ressa generale la feriscono senza che nessuno li veda”. E’ terrorizzato uno dei commercianti che da qualche settimana assiste, nei giorni del sabato, all’assedio delle baby gang di una delle zone più eleganti dello shopping, quella di piazza Mignanelli.

Un testimone racconta cosa succede nei sabato pomeriggio di risse e coltelli in piazza Mignanelli, a due passi da piazza di Spagna

Canaledieci.it ne ha parlato per primo con l’articolo lanciato ieri mattina: i commercianti hanno scritto a sindaco e responsabili delle forze dell’ordine per chiedere una maggiore e più stringente vigilanza. Tre anni fa l’incremento delle forze dell’ordine funzionò nell’evitare che le maxi-risse del Pincio si ripetessero. E i negozianti confidano che il loro appello possa funzionare.

La zona ostaggio di questa nuova forma di violenza giovanile è quella di piazza Mignanelli. I gruppi di giovanissimi sciamano dalle periferie in particolare alle prime ore del pomeriggio di sabato piazzandosi specialmente davanti al fast food, all’ombra del palazzo della Propaganda Fidae da una parte e da quello dello stilista Valentino dall’altra. Si posizionano lontani dagli occhi dei militari dell’Esercito che sul marciapiedi opposto presidiano l’ambasciata di Spagna. “Li ho visti con i miei occhi – racconta il testimone – Si assembrano intorno alla vittima designata delle loro aggressioni isolandola dal gruppo rivale per poi ferirla con forchette o coltelli che rubano dai tavoli dei ristoranti della zona”.

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Le chiazze di sangue sui sanpietrini di piazza Mignanelli testimoniano le violenze tra le baby gang

A terra restano le chiazze di sangue come “fotografie” di quello che avviene lontano da possibili testimoni. “E’ capitato anche che per sfuggire alla violenza le vittime si siano rifugiate nei negozi inseguiti dai loro carnefici” aggiunge il testimone.

In realtà piazza di Spagna è ben presidiata da Polizia, carabinieri e polizia locale, quest’ultima più concentrata nell’ingiungere il divieto di sedersi lungo la scalinata di Trinità dei Monti. La “zona cieca” è quella di piazza Mignanelli ed è lì, forse, che dovrebbero concentrarsi maggiormente le iniziative di prevenzione e controllo delle forze dell’ordine.