Lo studio internazionale sul Long Covid effettuato in collaborazione col Gemelli fissa i sintomi. Quali sono
Long Covid su bambini e ragazzi, fissati i sintomi e come misurarli. Non sempre si guarisce del tutto dal Covid alcune persone sviluppano dei sintomi, come alterazioni immunologiche e vascolari, non subito individuabili. Per riconoscerli e scegliere la terapia più opportuna è scesa in campo la scienza internazionale con la partecipazione per l’Italia del Policlinico Gemelli.
E’ un nuovo capitolo della medicina. Si tratta di uno no studio internazionale, guidato da esperti del King’s College, con la partecipazione della pediatria del Gemelli e Università Cattolica, definisce i sintomi di quello pediatrico. E’ stato appena pubblicato su European Respiratory Journal.
Mentre la maggior parte delle persone che contrae il Covid-19 guarisce rapidamente, un numero significativo di persone sviluppa dei sintomi persistenti o ricorrenti, per periodi più o meno lunghi.
Bambini e ragazzi non fanno eccezione, ma la maggior parte delle ricerche condotte finora nell’area del Long Covid si è finora focalizzata sugli adulti, mentre gli studi in età pediatrica sono meno numerosi.
Da qui questo studio mirato. Utilizzare in tutto il mondo un ‘linguaggio’ scientifico comune, aumenta il valore dei dati raccolti, consentendo di confrontarli tra loro in maniera omogenea e di confrontarne di risultati tra studi diversi per arrivare poi a mettere a punto delle linee guida.
Ecco dunque le aree dei sintomi ritenuti fondamentali per la diagnosi di Long Covid pediatrico:
Per quanto riguarda la ‘misura’ dei segni e sintomi pertinenti a queste aree, gli autori dello studio hanno selezionato quelle che possono essere utilizzate a livello universale, anche in Paesi a basse risorse.
Validi ‘strumenti’ di misura sono stati individuati solo per 4 aree (affaticamento o sfinimento, sintomi gastro-intestinali, funzionamento neuro-cognitivo, funzionamento fisico), mentre si sta ancora lavorando per individuare quelli migliori per le tre aree restanti.
“Il nostro centro – ricorda il dottor Buonsenso, della UOC di Pediatria di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, diretta dal professor Giuseppe Zampino e docente di Pediatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – è stato il primo al mondo a documentare che anche bambini e adolescenti possono sviluppare Long Covid.
Abbiamo portato le prime evidenze scientifiche che questi bambini hanno delle alterazioni immunologiche, vascolari, e disautonomiche, che li distinguono dai pazienti guariti o dai controlli sani”.
“Ora abbiamo standardizzato i nostri studi a livello globale. Ciò ci consentirà di condividere le casistiche e comprendere sempre meglio questa condizione, che causa un grave peggioramento della qualità di vita delle persone che ne sono affette”, conclude.