Ostia, molossoide abbandonato vicino a un asilo: sedato con la cerbottana (VIDEO)

Il molossoide di razza corsa è stato salvato grazie all'intervento delle guardie zoofile

Lo hanno abbandonato dietro a un cespuglio con una catena corta legata a una rete metallica situata a fianco di una strada praticamente abbandonata. Chiunque abbia cercato di disfarsi di un cane corso caratteristico di una razza molossoide tra le più diffuse lo ha fatto nel modo peggiore sia perché avrebbe potuto strangolarsi con il guinzaglio, sia perché se si fosse riuscito a liberare si trovava a breve distanza dall’ingresso di un asilo frequentato da molti bambini.

Il molossoide di razza corsa è stato salvato grazie all’intervento delle guardie zoofile

Sono state le guardie zoofile autorizzate dalla prefettura e appartenenti al Gadit (Guardie ambientali d’Italia), allertate dal proprietario di altri due cani che si trovava per caso a passare di lì, a consentire di liberare l’animale e consegnarlo in sicurezza al canile municipale nell’attesa, probabilmente vana, di risalire al suo padrone.

Il ritrovamento è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 14 febbraio in via di Piana Bella, una strada poderale che corre al fianco di una sorta di terra di nessuno immersa nella campagna del litorale romano.

Lo hanno lasciato lì con non più di un metro di corda e un collare serrato a strozzo al buio di una via quasi sempre deserta -dice Cristiana Gilli una delle guardie zoofile intervenute sul posto- abbiamo cercato di avvicinarci per verificare se avesse il microchip che consente di collegarsi all’anagrafe canina e di solito è inerito sotto pelle sul lato sinistro del collo, ma il cane ha manifestato subito un atteggiamento aggressivo, era troppo spaventato e non ci ha consentito di avvicinarlo”.

A quel punto è stata allertata l’ambulanza veterinaria con uno specialista che ha utilizzato una cerbottana per colpire l’animale e addormentarlo con dardi contenenti un potente sedativo prima di trasferirlo al canile municipale della Muratella dove non è stato comunque possibile risalire all’identità del suo proprietario.

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I cani possono essere affidati anche al canile municipale che poi provvede a cercare di darli in adozione

La mente è andata subito al terribile episodio di Manziana dove, nei giorni scorsi, un runner è stato sbranato da altri tre molossoidi di razza rottweiler (leggi qui).

Ho pensato anche io che l’effetto di paura trasmesso dalla tragedia potesse avere spinto i suoi proprietari ad abbandonare il corso -puntualizza Cristiana- ma legarlo in quella maniera è una cosa inaccettabile, anche perché l’unico risultato che si ottiene è quello di innervosirlo ancora di più. Prima di disfarsi di un cane le persone dovrebbero riflettere sul fatto che, anche se non si è più in condizioni di tenerlo con sé è possibile consegnarlo al canile municipale che provvede al suo mantenimento e a cercare di darlo in adozione proprio per evitare il fenomeno del randagismo e dell’abbandono”.

In tanti anni di attività le guardie zoofile del Gadit hanno effettuato, sul Lido di Ostia, centinaia di interventi battendo il territorio alla ricerca di cani che spesso sono sfuggiti al controllo dei proprietari e vengono poi ritrovati nelle pinete e nei luoghi più isolati del territorio litoraneo e del suo entroterra.

Tanti anche gli incontri con cani di grossa taglia i quali, puntualizza Cristiana Gilli, “non sono affatto più aggressivi di quelli di dimensioni medie o piccole. Ciò che è accaduto a Manziana è frutto della mancata messa in sicurezza degli esemplari autori dell’attacco mortale da parte dei loro proprietari. Tre cani di quelle dimensioni fanno branco e appena hanno visto il runner correre dentro di loro è scattato l’istinto predatorio di inseguirlo e poi di aggredirlo. Ma non tutti sanno, per esempio, che proprio quella del rottweiler è anche una razza molto utilizzata per la pet therapy nei processi di sostegno psicologico. E’ ovvio che, se mal gestiti, i cani possono fare danni anche molto gravi”.

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