Labur e COPX denunciano: “Irregolare il bando di gara per il termovalorizzatore di Roma”

Ci sono diverse irregolarità che permetterebbero di invalidare dal punto di vista tecnico la regolarità del bando di gara del termovalorizzatore di Roma, obbligando a rifare la gara

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Immagine di repertorio

Labur – Laboratorio di Urbanistica e Copx – Rete per la conferenza sui rifiuti del Municipio X, hanno denunciato una serie di importanti irregolarità presenti nel bando di gara per il termovalorizzatore di Roma, che di fatto lo invaliderebbero.

Ci sono diverse irregolarità che permetterebbero di invalidare dal punto di vista tecnico la regolarità del bando di gara del termovalorizzatore di Roma, obbligando a rifare la gara

Nella fattispecie il problema reale è, in questo caso, il fatto che in gara viene inclusa un’area che sostanzialmente però non è presente nell’ordinanza fatta ad hoc dal Sindaco capitolino Roberto Gualtieri e questo errore potrebbe concretamente portare all’annullamento del bando stesso, obbligando a dover rifare la gara.

Questo “strafalcione” è stato contestualmente segnalato anche alla Commissione Europea, per conoscenza, e data l’importanza della questione.

Ovviamente questo provvedimento finale, se sia o meno da rifare la gara, sarebbe epocale e grave, e sarà prossimamente deciso dopo che le valutazioni da parte degli enti  e delle autorità preposte avranno esaminato a fondo ogni asepetto della questione, alle quali i due enti che segnalano l’irregolarità, Labur e Copx, invieranno un’informativa dedicata.

La pietra dello scandalo che invaliderebbe il tutto, sarebbe che nella gara è stata considerata e inclusa all’interno del bando una particella catastale in più, in eccesso, che non doveva essere inclusa, dal punto di vista degli enti segnalatori, ovvero la 105 del foglio 1186, che non è citata nell’ordinanza del Sindaco Roberto Gualtieri.

La particella fa riferimento ad un’area che è esclusa dal vincolo di destinazione finalizzato all’installazione di un impianto di termovalorizzazione e questo errore quindi porterebbe, tecnicamente, all’invalidazione del progetto in gara.

Un particella che è di pochi metri quadrati, 192 mq, ma che in realtà sono funzionali al progetto e dunque importanti per l’intero impianto.

Non si tratta di una svista, tutt’altro, dato che sono due distinti atti fatti dallo stesso notaio, Nicola Atlante, tra AMA e la Immobiliare Palmiero F., il primo datato 24 novembre (relativo alle particelle citate in ordinanza) il secondo datato 25 novembre relativo alla particella 105.

Ma di questo particolare non ne è mai stato parlato né evidenziato in alcun modo e perciò, chiedono gli enti segnalanti, perché il Comune di Roma ha prodotto una documentazione di gara diversa da quella disposta dal proprio Sindaco.

La particella 105 del foglio 1186 è entrata infatti nella gara sul termovalorizzatore di Roma che scadrà il 18 maggio.

Questa è l’anomalia più grande, ma non la unica che potrebbe portare a invalidare il bando, dato che LabUr – Laboratorio di Urbanistica, come da l’ente stesso preannuncia, segnalerà nei prossimi giorni altre irregolarità.

In attesa che vengano dunque portati a termine gli opportuni riscontri, spiegano i due enti segnalatori, ci sono comunque dei dubbi da fugare già adesso: “A parte degli enti e dell’autorità di vigilanza, ci domandiamo se le due società di consulenza profumatamente pagate con i soldi dei cittadini, la GeCo srl e la Intellera Consulting, utilizzate da AMA per validare l’acquisto di quei terreni, fossero a conoscenza di questa anomalia”.

COPX – Rete per la Conferenza sui Rifiuti Municipio X, a cui ha aderito anche LabUr – Laboratorio di Urbanistica, questo venerdì 9 febbraio ha inviato questa ulteriore documentazione ad integrazione della precedente per chiedere la chiusura dell’istruttoria in corso sulla petizione di COPX presso la Commissione Europea competente, trasmessa anche alla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo.

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