Il sindaco di Fiumicino: “Ritornerà il Premio Fregene”. La sua storia dall’idea di Gino Pallotta

Si pensa al futuro del Premio Fregene ma con gli occhi puntati alla modernizzazione e all'introduzione di nuove forze giovani

Il sindaco di Fiumicino:
Premio a Gaj Mattiolo, Una vita per la moda

Potrebbe rinascere il Premio Fregene, la prestigiosa manifestazione ideata dal giornalista Gino Pallotta e proseguita fino al 2014, anno dell’ultima edizione, dalla figlia Marina che ne ha raccolto l’eredità dopo la scomparsa del padre. Si guarda ad un eventuale futuro, sì, ma in caso pensando ad una modernizzazione della manifestazione.

Si pensa al futuro del Premio Fregene ma con gli occhi puntati alla modernizzazione e all’introduzione di nuove forze giovani

Durante un incontro che si è tenuto presso la biblioteca Pallotta, a Fregene, per la presentazione di un libro, è stata lanciata questa ipotesi dal sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, che durante il suo intervento ha detto: “L’idea è quella di riprogrammare il Premio Fregene”.  

L’ultima volta in cui il Premio si è svolto è il 7 settembre 2014 e tra i personaggi intervenuti c’era anche Piff.

Si tratta di una manifestazione che, nel corso degli anni, ha assegnato i riconoscimenti a personaggi che si sono distinti in campo letterario, culturale, artistico, scientifico.

Si è fermata alla 36ma edizione dopo essere stata un vero e proprio punto di riferimento nel settore e anche per il territorio dove veniva svolta.

A Fregene, infatti, c’è sempre stata una grande partecipazione dal punto di vista emotivo ma anche in termini di numeri. Un evento da tutto esaurito, da caccia all’ultimo posto disponibile.

Tra i premiati ricordiamo Paulo Coelho, Andrea Camilleri, Giovanni Soldini, Piero e Alberto Angela, Carla Fracci, Carmelo Bene, Giulio Andreotti, Sergio Zavoli, Indro Montanelli, Dacia Mariani, Manuel Vazquez Montalban, Tahar Ben Jelloun, Tennesse Williams, Henry Kissinger, Vittorio Gassman, Rita Levi Moltalcini, tanto per citarne alcuni.

“Il Premio –spiega Marina Pallotta, la presidente –  ha un’organizzazione enorme alle spalle. La preparazione per arrivare alla serata finale, infatti, durava tantissimo tempo tra il bando, l’arrivo dei libri, la spedizione ai giurati, la parte organizzativa. Parlando dei premiati, ognuno rappresentava qualcosa di fondamentale dal punto di vista culturale”.

Tra i giurati c’erano anche Mario Verdone, di casa a Fregene, Cinzia Tani, Domenico De Masi.

E poi le sfilate, bellissime e importanti. Sulla passerella del Premio, infatti, sono scese anche Laura e Lavinia Biagiotti, che a questa località erano legatissime avendo qui la loro seconda casa, e Renato Balestra.

“Era una serata speciale –ricorda Marina Pallotta-  che coniugava la cultura con l’intrattenimento. Aveva questa formula interessante delle lunghe interviste ai personaggi premiati. Non era una semplice consegna di un premio ma un vero e proprio approfondimento, uno scambio di idee con la persona che veniva intervistata. Per motivi organizzativi si è fermata nel 2014. Dieci anni sono davvero tanti. Un tempo lunghissimo per cui se dovesse essere rifatto il Premio, andrebbe modernizzato e servirebbe la partecipazione di forze giovani”.