Roma tra i primi posti per la peggiore qualità dell’aria in Italia: il rapporto Legambiente

La Capitale nelle prime dieci città più inquinate. Legambiente: "Per rientrare nei parametri imposti dall'Europa deve abbattere il 40% di gas da combustione"  

Foto non collegata ai fatti

Sono stati pubblicati oggi i dati relativi al rapporto “Mal’aria di Città 2024”, un’indagine effettuata a livello nazionale che mette sotto la lente e i filtri delle polveri sottili soprattutto i capoluoghi.

Tra superamento dei limiti massimi quotidiani consentiti di Particolato aerodisperso e Biossido di Azoto, il confronto con gli obiettivi delle direttive europee non tiene soprattutto in otto città considerate le più inquinate d’Italia. Tra queste c’è anche Roma.

La Capitale nelle prime dieci città più inquinate. Legambiente: “Per rientrare nei parametri imposti dall’Europa deve abbattere il 40% di gas da combustione”

Nella Capitale è ancora lunga la battaglia contro il Biossido di Azoto (NO2) che nel 2023, con 32 microgrammi per metro cubo di aria ha ottenuto un triste posizionamento nella top ten delle città più inquinate dello stivale.

Non la prima posizione ma l’ottava che segue di qualche incollatura la città di Frosinone, risultata in un’analisi che ha adottato come criterio la quantità di giorni in cui è stato superato il limite consentito, con rischi per la salute, di PM10, con 50 microgrammi per metro cubo.

Roma tra i primi posti per la peggiore qualità dell'aria in Italia: il rapporto Legambiente 1

Per il presidente di Legambiente Roberto Scacchi: Roma tra le peggiori città per NO2, è un grido di allarme incontrovertibile sulla salute della cittadinanza di tutto il Lazio”.

Per Roma 40% di emissioni da abbattere per rientrare nei parametri entro il 2030

Fascia Verde, Congestion Charge, nuovi Tram, Ciclovie, Sharing Mobility, Metro e Bus elettrici, sono la strada da percorrere nella Capitale per l’associazione ambientalista, che fa un appello al governatore Rocca, al Sindaco di Roma Gualtieri per l’abbattimento in tempo relativamente brevi del numero di vetture inquinanti.

Secondo i dati illustrati nel report di Legambiente, nella Capitale sarebbe necessario abbattere il 37% di NO2 (Biossido di Azoto), per rientrare nei parametri richiesti dall’Europa con le nuove direttive per l’aumento della qualità dell’aria che dovrà essere raggiunto entro il 2030.

Riduzioni da attuare con politiche coraggiose come il progetto Città 30 che nasce per rispondere al bisogno primario che è la sicurezza dei cittadini, ma che giocoforza riduce anche l’inquinamento.

Nel Lazio gli unici capoluoghi che si salvano secondo la lettura Legambiente per qualità dell’aria entro i limiti previsti sono le città di Rieti e Viterbo, che potrebbero diventare più che un obiettivo, delle case history virtuose da indagare, fatte salve le evidenti differenze in termini di dimensioni quantità di auto rispetto alla quantità di abitanti che non superano nemmeno le 70mila unità nel caso di Viterbo.

La prossima campagna itinerante nazionale Legambiente Clean Cities Campaign, del 26 e 28 febbraio, sarà un’occasione per verificare l’andamento dell’analisi sconfortante fornita da “Mal’aria di Città 2024”, in riferimento ai dati 2023 del numero delle giornate in cui i valori consentiti di polveri sottili nel Lazio sono stati superati. L’anno però è ancora lungo.