Luigi Avellino scomparve in una delle foibe alla fine della seconda guerra mondiale e non fece più ritorno nella cittadina portuale
Si chiamava Luigi Avellino ed era nato a Civitavecchia il 14 febbraio del 1903. A lui, che fu vittima delle foibe alla fine della seconda guerra mondiale mentre prestava servizio presso la questura di Gorizia in qualità di maresciallo di pubblica sicurezza, verrà intitolata l’area giochi del Parco dei Martiri infoibati della cittadina tirrenica con una cerimonia in programma per sabato prossimo 10 febbraio, alle ore 10.00.
La storia di Luigi Avellino è simile a quella delle oltre cinquemila vittime dei massacri perpetrati dai partigiani di fede comunista nei territori della Venezia Giulia e della Dalmazia che, in base all’armistizio siglato dall’Italia l’8 settembre del 1943 con gli angloamericani, sarebbero stati annessi alla Jugoslavia.
Avellino che prima di essere inquadrato nelle forze di polizia aveva prestato servizio presso il Comando Gruppo dei Reali Carabinieri nella cittadina situata sull’attuale confine italo sloveno venne arrestato il 3 maggio 1945 dai partigiani Jugoslavia e deportato in Slovenia da dove non fece più ritorno.
La dichiarazione di morte presunta riporta la data del 31 maggio successivo perché il corpo del maresciallo di polizia non venne mai ritrovato ed è stato con ogni probabilità gettato nelle grotte naturali scavate dai corsi d’acqua nei territori carsici utilizzati come fosse comuni per gli italiani massacrati anche dopo la fine delle ostilità.
La commemorazione in programma a Civitavecchia cade nella ricorrenza del 10 febbraio diventato, dopo l’approvazione della legge 30 marzo 2004 n. 92, come “Giorno del Ricordo” dedicato al ricordo delle vittime infoibate ma anche dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e nell’ambito della più complessa vicenda che portò alla creazione della cortina di ferro lungo i confini orientali dell’Italia e dell’Europa.
Il programma ufficiale dell’evento prevede interventi del primo cittadino di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, del coordinatore del comitato 10 febbraio e presidente della sezione ANSI Paolo Giardini e di Pierpaolo Paoletti, nipote del Maresciallo Avellino.
Si tratta di una delle tante iniziative che si inseriscono nel solco delle celebrazioni con cui il Governo, in collaborazione con la Fondazione Fs, ha dato il via al progetto “Il Treno del Ricordo” che l’11 febbraio partirà da Trieste con destinazione Taranto, dove arriverà il prossimo 27 febbraio, dopo aver attraversato 12 diverse stazioni i italiane tra cui anche quella di Roma Ostiense dove al binario 1 nella giornata del 24 febbraio il convoglio sarà a disposizione dei cittadini che vogliono visitarlo tra le ore 9.00 e le ore 18.00.