Roma, allarme M5S su effetti trattamento rifiuti: danni per la salute confermati nello studio Eras 2023

Nuovo studio Eras Lazio sugli effetti per la salute di chi vive a pochi km dagli impianti di rifiuti: rischi confermati dopo dieci anni dalla prima indagine

Foto malattie respiratorie non collegata ai fatti
Nonostante i dati aggiornati a fine 2023, del Programma regionale di studio Eras su “Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute nel Lazio”, parlino ancora dei rischi per la salute di chi vive a pochi km dagli impianti di rifiuti, procede senza freni il progetto del termovalorizzatore di Gualtieri, uno dei cavalli di battaglia del sindaco di Roma in campagna elettorale, aspramente criticato dalla squadra del M5S in Campidoglio, a partire dall’ex Sindaca Virginia Raggi.

Nuovo studio Eras Lazio sugli effetti per la salute di chi vive a pochi km dagli impianti di rifiuti: rischi confermati dopo dieci anni dalla prima indagine

Dopo dieci anni dal primo studio Eras, finanziato dalla Regione Lazio e condotto dal Dip. di epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale e ARPA, sugli effetti degli impianti di rifiuti del Lazio, sull’incidenza di malattie tumorali e respiratorie dei residenti entro cinque km di distanza dai siti, il quadro che mostra un nesso tra l’insorgenza delle patologie e le emissioni, torna a non mostrarsi incoraggiante.

Lo studio epidemiologico del 2013 e il nesso tra emissioni e insorgenza di malattie

Un nuovo studio epidemiologico del programma regionale Eras, con analisi di dati geo-referenziati, chiuso alla fine dello scorso anno, arriva con un aggiornamento che sostanzialmente conferma l’allarme scattato nel 2013, sul fronte salute, quando l’ipotesi che si voleva verificare, era che risiedere vicino ad una discarica, o in aree caratterizzate da alte concentrazioni di idrogeno solforato proveniente dalle discariche, costituisse un fattore di serio rischio.

Nello studio pubblicato 11 anni fa, val la pena di ricordare come fosse già stata riscontata all’epoca, una più elevata mortalità tra le donne per tumore della vescica e tra gli uomini per patologie a carico dell’apparato urinario, nella relazione tra la distanza di pochi km dagli impianti e l’esposizione a maggiori concentrazioni di idrogeno solforato.

Un nesso che non risparmiava considerazioni, nemmeno in riferimento all’insorgenza di malattie dell’apparato respiratorio, comprendendo: “broncopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO, i tumori della pleura e il mieloma multiplo”; ed ancora, dal punto di vista della sanità pubblica: “sull’eccesso di ospedalizzazioni per patologie dell’apparato respiratorio (in particolare asma e infezioni acute delle vie respiratorie), tra i bambini e le bambine residenti nelle immediate vicinanze dalle discariche”.

Il quadro di salute dei residenti in prossimità dei siti per il trattamento dei rifiuti, con problematiche principalmente a carico dell’apparato respiratorio, deponeva insomma per un effetto nocivo potenzialmente attribuibile ad emissioni di sostanze irritanti, come l’acido solfidrico, batteri o endotossine.

Un effetto che, come osservò lo studio, era stabilito: “Al netto di altri fattori che possano aver compromesso la qualità dell’aria nei pressi delle discariche, come gli inquinanti generati da traffico veicolare o da altri siti industriali presenti nello stesso territorio”.

I dati del Programma di studio Eras Lazio “Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute nel Lazio” finanziato dalla Regione: dieci anni dopo

Nello studio del 2023 dopo dieci anni, ad avere la peggio sarebbe ancora chi vive a distanza di pochi chilometri dagli impianti per il trattamento dei rifiuti, ed in particolare, come denunciato dal gruppo del M5S, vicino ad un termovalorizzatore.

“Sotto la lente del nuovo studio – affermano -, ci sono quelli di San Vittore nel Lazio, e Colleferro, in attività fino al 2018, con dati rilevati rispetto ai risultati resi noti dall’Eras 2013, addirittura peggiorati, e con un aumento dei rischi di broncopneumopatie croniche ostruttive per tutti i residenti, anche in aree a media esposizione, non evidenziate in precedenza”.

“Sono dati che parlano chiaro – ha affermato in queste ore il gruppo del M5S, tra cui Virginia Raggi, Linda Meleo, Antonio De Santis, Carla Canale e Marco Cerisola –, con i residenti a 7 e 5 km dall’impianto che hanno visto aumentare, in maniera importante, le malattie respiratorie croniche, senza contare l’aumento significativo di ricoveri per malattie cardiocircolatorie e cerebrovascolari, con maggior evidenza nelle donne. Numeri inquietanti, che il sindaco Gualtieri non può ignorare anche nelle sue vesti di Commissario”.

Al primo cittadino e commissario straordinario per la gestione dei rifiuti a Roma e altre misure per il Giubileo, da parte del gruppo l’invito in una nota a non far finta di non sapere e porre fine al progetto del termovalorizzatore: “Per non calpestare il diritto alla salute dei cittadini tutelato anche a livello costituzionale dall’art. 32”.