Tutti i suggerimenti per visitare Marino e degustare i prodotti tipici locali, tanto apprezzati dai visitatori di tutto il mondo
Il nome di Marino è legato in maniera indissolubile all’evento clou che si svolge nel mese di ottobre, quello della Sagra del vino, che ha reso questo incantevole paese dei Castelli Romani celebre in tutto il mondo. Ma Marino è anche i suoi vicoli e le sue chiese, le sue gallerie sotterranee. E’ l’ottimo cibo che viene portato in tavola e la natura incontaminata a nei pressi del borgo, con il Parco regionale dei Castelli Romani e le tante iniziative che mette in atto alla scoperta di boschi e sentieri.
Passeggiando tra le strade e i vicoli di Marino ci si immerge in luoghi da cartolina, così si diceva una volta. Oggi quei posti, così pittoreschi e attraenti, finiscono sui social come sfondo di bellissime foto.
Dalla piazzetta San Giovanni a Vicolo dei Due Forni, da piazza Pompeo Castiglia a Vicolo Baciadonne fino a Vicolo del Giglio. Tanti punti suggestivi che possono rappresentare una tappa per la nostra passeggiata.
Il centro storico di Marino è decisamente particolare. Sotto i vicoli vi è un sistema sotterraneo di grotte e passaggi scavati nel peperino. Gallerie che comunicano tra loro e che rappresentano un modo diverso, sicuramente, per vivere e scoprire la città.
All’ingresso del paese c’è piazza Matteotti. Qui è stata collocata la Fontana dei Mori eseguita nel 1632 dallo scultore Pompeo Castiglia su disegno dell’architetto Sergio Venturi per commemorare la vittoria di Marcantonio II Colonna nella battaglia di Lepanto del 1571. E’ anche la prima fontana miracolosa dalla quale è sgorgato il vino al posto dell’acqua il 4 ottobre 1925.
E sempre nella nostra passeggiata possiamo osservare i resti delle fortificazioni medioevali. Le origini di Marino sono antiche ma la prima volta che venne citato il suo nome fu nel 1114, quando la città apparteneva ai Frangipane.
Furono loro a portare avanti un programma edilizio con tanto di costruzione della prima cinta muraria. In vicolo Parini e via Giuseppe Mazzini vi è un tratto ben conservato mentre nella parte finale di via Massimo D’Azeglio si può vedere un piccolo tratto originale delle mura.
Se si va verso Albano si può arrivare al Santuario della Madonna dell’Acqua Santa nel quale è custodita un’immagine di Madonna con Bambino dipinta su un blocco di peperino. E’ scavato nella roccia e vi si arriva con una scala di trentaquattro gradini. Sotto l’altare c’è una sorgente d’acqua creduta miracolosa. Quando cominciò la venerazione dell’immagine della Madonna, forse essa era contenuta all’interno di un’edicola. La chiesa venne probabilmente costruita intorno all’anno 1200, è semplice e povera di decorazioni ed è in stile romanico.
Da vedere anche la cappella di Sant’Antonio da Padova, la chiesa della Santissima Trinità, la seicentesca Basilica di San Barnaba patrono della città, il cui attuale aspetto deriva dai lavori di restauro fatti ad inizio del 1900.
Su piazza Garibaldi si affaccia la chiesa di Santa Maria delle Grazie, una delle più antiche della città.
Tra le architetture civili vi sono Palazzo Colonna (attuale sede Comunale), Palazzo Matteotti, Villa Desideri. Su Palazzo Colonna vi è la targa dedicata a Giuseppe Ungaretti, che visse a Marino tra il 1927 e il 1934.
Altra tappa il Mitreo, aperto al pubblico nel settembre 2021 ad oltre 50 anni dalla sua scoperta. Risale ad un periodo che va tra tra il II e III secolo d.C. ed è collocato dentro una cisterna appartenente ad una villa romana. Il dipinto, ben conservato, mostra la divinità mentre uccide il toro celeste. Il Mitreo di Marino venne rinvenuto per caso nel 1963 in occasione di alcuni lavori che vennero fatti per ampliare una cantina in via Borgo Stazione.
In piazza Matteotti sorge il Museo Civico Umberto che conserva la collezione in passato custodita nell’Antiquarium Comunale dentro Palazzo Colonna. All’interno sono conservati reperti dell’epoca protostorica, romana e medioevale e molti atti notarili.
C’è poi la Galleria Urbana, aperta dalle ore 7.30 alle 20 dentro il sottopasso che collega piazza Matteotti a piazzale degli Eroi, e dove si possono vedere le opere di diversi artisti.
La festa che ha dato la celebrità assoluta a Marino è la Sagra dell’uva, che si tiene ogni prima domenica di ottobre dal 1925. Venne ideata dal poeta Leone Ciprelli. In occasione di questa storica sagra, tra le più amate della regione Lazio, si tengono eventi che attraggono turisti da ogni dove, come ad esempio le fontane che danno vino, gli sbandieratori, il palio, i carri allegorici per la distribuzione dell’uva, il corteo in costume storico con abiti realizzati dalle Associazioni Culturali “Arte e Costumi Marinesi e “Lo Storico Cantiere”.
Sempre in autunno è in programma un altro evento legato all’uva e al buon cibo. Si tratta della Sagra della ciambella al mosto, che si svolge ogni terza domenica di ottobre. La ciambella al mosto, un prodotto tipico che potrà essere gustato in questa occasione, è fatta a mano con farina 00, zucchero, mosto di uve di Marino DOC, olio extra vergine di oliva, uva passerina di Marino, lievito di birra e sale.
Altre due feste da segnalare sono quelle dedicate dedicate ai santi. La prima è dedicata al al patrono San Barnaba e si tiene nel mese di giugno, in occasione della quale si svolge anche una fiera dedicata al bestiame; l’altra porta il nome di Santa Lucia e si svolge nel mese di dicembre.
La prima cosa che colpisce è il Marino Dop, il vino che ha reso la città famosa ovunque con la sua sagra e le fontane che sgorgano vino. Molto hanno fatto i coltivatori, che hanno esaltato le peculiarità di questo vino bianco, prodotto in diverse tipologie. E molto ha fatto anche la perfetta esposizione dei vigneti. Che si decida di trascorrere a Marino qualche ora oppure un soggiorno, il consiglio è quello di accompagnare aperitivo, pranzo o cena, con un bel bicchiere di vino locale.
Per quanto riguarda i piatti tipici, essi si rifanno alla tradizione romana con pietanze anche gourmet di nuova e raffinata modernità. Tra i dolci da non perdere il gustoso mix di miele e farina dei “mostaccioli” oppure i “biscotti della sposa” al cioccolato o, ancora, le Ciambelle al mosto IGP o al vino.
Salumi, formaggi, porchetta, legumi, baccalà, funghi e tanti altri piatti appartenenti, appunto, alla tradizione romana, possono essere gustati nelle tipiche fraschette. Un’esperienza di seduzione culinaria che va messa in pratica seguendo i consigli di oste e sommelier.
In Auto
Autostrada Roma-Fiumicino Uscita G.R.A. direzione Appia; uscita del G.R.A. 23 (Appia) direzione Ciampino – via Dei Laghi – direzione Marino
Mezzi pubblici
Linea CO.TRA.L dal capolinea Roma Laurentina oppure dalla stazione Anagnina
In treno (da Roma): stazione Termini linea Roma – Albano Laziale
Da Sud: percorrere la via Appia – Via dei Laghi: parcheggio Cave di Peperino;
dalla via dei Laghi proseguire per via Maremmana: parcheggio stadio Domenico Fiore – L.go Zaccaria Negroni
Da Nord: autostrada del Sole uscita Monteporzio Catone-Frascati-Grottaferrata-via Maremmana: parcheggio antistante Cimitero. Proseguire verso il centro, poi svoltare a destra via Garibaldi: parcheggio a pagamento multipiano in Piazzale degli Eroi
(video e foto di Marco Simoni)