Battono bandiera estera ma gli armatori sono italiani: scoperte a Civitavecchia oltre trenta imbarcazioni non dichiarate

Fiamme Gialle in azione con i controlli incrociati: agli armatori elevate sanzioni per circa 700 mila euro

Battono bandiera estera ma gli armatori sono italiani: scoperte a Civitavecchia oltre trenta imbarcazioni non dichiarate
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Oltre trenta imbarcazioni che battono bandiera straniera, ma che in realtà hanno armatori italiani, sono state scoperte dalla Guardia di Finanza di Civitavecchia. Si tratta di soggetti che hanno omesso nella dichiarazione dei redditi il possesso di questo bene. Ai proprietari delle barche sono state elevate sanzioni per circa 700mila euro.

Fiamme Gialle in azione con i controlli incrociati: agli armatori elevate sanzioni per circa 700 mila euro

Le Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia sono riuscite ad individuare i soggetti, che non hanno inserito il bene all’interno della dichiarazione dei redditi, attraverso i controlli incrociati.

Sono state svolte, infatti, indagini finanziarie attraverso banche dati informatiche. Dati che poi sono stati messi a confronto con quelli delle imbarcazioni battenti bandiera estera fermate durante oltre 1600 controlli di polizia in mare e con le dichiarazioni fiscali degli armatori. Tali dichiarazioni sono risultate in contrasto con il possesso del bene e il reale tenore di vita.

I finanzieri sono così arrivati a scoprire 33 armatori, tutti cittadini italiani, che non avevano inserito l’imbarcazione battente bandiera straniera nella dichiarazione. Sono quindi scattate le sanzioni amministrative, che ammontano a circa 700 mila euro totali mentre il valore complessivo delle imbarcazioni in questione è di circa 2 milioni e 200 mila euro.

In base alle leggi italiane il possesso di un mezzo navale che batte bandiera estera equivale al possesso di un bene mobile registrato all’estero e va dichiarato nel quadro “RW” della dichiarazione dei redditi. Questo permette di individuare la giusta capacità contributiva del proprietario nei confronti dello Stato italiano.

Una situazione molto frequente, quella di migrare la propria imbarcazione nei registri stranieri, in quanto da un lato fa aggirare la normativa italiana sulle dotazioni di sicurezza che vanno tenute a bordo e che devono avere determinate caratteristiche, dall’altra si prova così a nascondere, o comunque schermare, il reale possesso del bene.