Nel febbraio del 1944 Albano Laziale venne colpita da pesanti bombardamenti che fecero centinaia di vittime, distruggendo edifici religiosi e storici. Per fare in modo che questi terribili giorni possano restare nel ricordo di tutti sono state messe in campo alcune iniziative.
Suoni di sirene, come prima dei bombardamenti, e una mostra fotografica per testimoniare i giorni drammatici vissuti ad Albano e negli altri paesi dei Castelli Romani nel febbraio del 1944
Da giovedì 1 febbraio e fino al 9 febbraio, ogni giorno alle ore 12, suonerà la sirena in memoria delle vittime. Un suono cupo, come quello che nel febbraio 1944 annunciava gli imminenti bombardamenti, di cui tanti cittadini conservano un ricordo nitido.
Memorie dolorose che, coloro che hanno vissuto questi drammatici momenti, hanno tramandato, e stanno ancora tramandando, a figli e nipoti.
Il 1° febbraio vennero distrutti la chiesa di Santa Maria del Suffragio, il palazzo Doria Pamphili, il convento della chiesa di San Paolo e quello delle Clarisse. Morirono circa 100 persone.
Dal 2 al 9 febbraio vi furono bombardamenti su tutti i Castelli Romani.
Il giorno peggiore per Albano fu il 10 febbraio quando il bombardamento colpì tutta la città e distrusse il convento di Propaganda Fide e le ville pontificie dove si erano rifugiati migliaia di civili. Per ricordare questa infausta giornata la sirena suonerà due volte, alle 9.15 e alle ore 9.50.
Presso il Comune di Albano, inoltre, dal 1° al 23 febbraio sarà allestita la mostra fotografica “Ottant’anni dopo – La guerra sul territorio dei Castelli romani”, in cui verrà raccontata la situazione dei Castelli durante i bombardamenti.
E’ stata organizzata dall’Associazione Storia e Memoria dei Castelli Romani APS e verrà allestita a Palazzo Savelli, piazza della Costituente, presso l’area adiacente il servizio anagrafe e l’atrio adiacente la sala consiliare.
Sarà visitabile il lunedì e il giovedì dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 17.30; il martedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30.
