Occhio alla truffa!
“WhatsApp sospeso, scrivimi su Telegram”. Si tratta dell’ennesima truffa telefonica utilizzata per spillare denaro o informazioni alle persone attraverso le app di messaggistica. Ecco proteggersi e farsi trovare pronti.
Sono sempre più frequenti i tentativi di frodi nei confronti degli utenti che ricevono messaggi sugli smartphone Ios o Android. Il leit motiv è sempre lo stesso: messaggi contenenti inviti a cliccare su link o a rispondere su WhatsApp o altre piattaforme di messaggistica online come Telegram. Ed è proprio con quest’ultima app che i truffatori hanno escogitato un nuovo stratagemma per carpire informazioni o rubare denaro alle ignare vittime.
Le tecniche utilizzate sono sempre più innovative e i truffati sempre più eterogenei. Non solo anziani, ma anche giovani. Gli abili manipolatori fanno gioco sulle fragilità e gli affetti.
E’ ormai noto il messaggio che avverte i genitori di un presunto incidente: “Mamma (o papà), ho rotto il cellulare e perso i dati, questo è il mio nuovo numero, scrivimi su WhatsApp”. Questo genere di testo può sfociare in ulteriori richieste, anche di denaro, sfruttando la natura allarmante per indurre l’utente a cadere nella trappola.
Oltre a questa truffa, ultimamente ne è comparsa un’altra tramite SMS: un messaggio che simula nostalgia e invita a cliccare su un link per aggiungere l’account Telegram.
Nello specifico il testo recita così:
“Ciao, è da molto che non ti contatto. Non so se ti ricordi di me, quindi ti ho inviato una mia foto. Mi manchi davvero, come stai? Il mio account Whatsapp è stato sospeso e vorrei che aggiungessi il mio account Telegram”.
Ovviamente, qualora dovesse arrivare un messaggio del genere, il campanello d’allarme deve scattare. Ma come ci si può proteggere?
Tra le raccomandazioni, la prima è quella di non rispondere ai messaggi e di evitare di cliccare sui link. Inoltre, non è consigliabile telefonare ai numeri indicati nei messaggi, salvarli in rubrica o proseguire la conversazione, poiché ciò potrebbe aumentare il rischio di rivelare dati personali.
E’ bene tenere a mente che operatori telefonici, enti o istituti di credito non richiedono mai copie di documenti tramite messaggi o Whatsapp.
In caso di dubbio, è sempre bene contattare il call center dedicato all’assistenza e al contempo parlarne con amici, parenti o colleghi prima di compiere qualsiasi azione.
Sempre valido e utile, infine, segnalare gli episodi alle forze dell’ordine tramite il Numero Unico di Emergenza 1 1 2 e denunciare le truffe alla Polizia Postale.