Forno crematorio alle porte di Roma: nessuno lo vuole, protesta in strada (VIDEO)

Gli abitanti contrari al forno crematorio scendono in strada: la manifestazione di protesta attraversa la città

No al crematorio nel cimitero. A Mentana nessuno lo vuole “perché troppo vicino alle case e perché inquina e fa scendere il valore degli immobili“. La Città garibaldina è scesa in piazza oggi, 27 gennaio, per contestare l’ok dell’amministrazione comunale di aprire un forno crematorio dentro il cimitero cittadino.

Gli abitanti contrari al forno crematorio scendono in strada: la manifestazione di protesta attraversa la città

Gli abitanti, a centinaia e a gran voce, ha gridato no “al forno crematorio”. “Mentana dice no, mentana dice no”, hanno ripetuto migliaia di volte i manifestanti che hanno partecipato alla protesta attraversando in corteo la città .

La mobilitazione è scattata dopo il Consiglio comunale che ha autorizzato la proposta di una società specializzata nel settore. In questo caso la società privata, la Silve spa con base a Viterbo, si farebbe carico di progettazione e realizzazione ottenendo in cambio dal Comune la gestione per 29 anni.

Sarebbe il primo servizio del genere alle porte di Roma e potrebbe rivelarsi di supporto alla capitale dove i tempi di attesa per le cremazioni sono lunghissimi. Basti pensare anche che in Italia sono in tutto una novantina i forni crematori e concentrati perlopiù a nord.

L’accordo

Il forno crematorio assicurerebbe alle casse comunali 25 euro per ogni salma di non residente cremata per un importo minimo garantito di 30 mila euro all’anno. Per i residenti previste agevolazioni.

La proposta, discussa in commissione nel 2022, è approdata in Consiglio comunale qualche giorno fa.

Il forno accoglierà il 50% delle salme provenienti dai comuni che si trovano a una distanza inferiore ai 30 chilometri di Mentana, il 30% per le città fino a 60 chilometri, l’8% delle salme dal comune di Roma e il 15% dalle province limitrofe.

Nello studio presentato dalla società sono stati inoltre esclusi alcuni comuni della Provincia di Roma e soprattutto si è valutata l’ipotesi dell’apertura di un altro impianto di cremazione entro 30 km da Mentana.

L’unico comune ad avere una percentuale di ricezione superiore è ovviamente Mentana di cui si suppone di eseguire la quasi totalità delle cremazioni.

Lo studio di impatto in atmosfera e sul suolo fatto dalla società indica valori più bassi rispetto ai massimi di legge – assicurano dal Comune – Inoltre, come imposto dalla norma stessa, sarebbe a più di 200 metri di distanza dal centro abitato. Nel Lazio attualmente per ottenere il servizio ci sono attese interminabili in un passaggio così delicato per le famiglie”.

Il venir meno della necessità di ampliare il cimitero rappresenta un grande risparmio di soldi pubblici e anche di suolo, e questo sì che accorcerebbe le distanze con il centro abitato”, ha provato a rassicurare tutti il vicesindaco Matteo Alesiani.

La maggioranza in consiglio comunale, insomma, ha raggiunto l’ok, ma la popolazione non appoggia la decisione. Il forno crematorio la gente non lo vuole.