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Pomezia, lavoro: dopo la Fiorucci preoccupazione per i dipendenti Michelin

Si va verso la chiusura del centro di Pomezia, preoccupazione per i dipendenti

Dopo la crisi della Fiorucci di Santa Palomba arriva un’altra tegola per i lavoratori di questa parte di litorale. Stavolta ad essere interessata è la Michelin.

Si va verso la chiusura del centro di Pomezia, preoccupazione per i dipendenti

Entro la fine del 2024 il magazzino della Michelin di Pomezia dovrebbe chiudere i battenti. Qui vi sono 13 dipendenti da ricollocare, così come riporta il quotidiano Torino Oggi sulla base di una nota della S.A.M.I. (Società per azioni Michelin Italia).

La motivazione è contenuta, appunto, in una nota dove si parla di concentrazione della logistica negli stabilimenti di Cuneo ed Alessandria e nell’EDC (European Distribuition Center) di Torino.

“Negli ultimi anni il flusso di pneumatici distribuiti sul territorio nazionale alla rete di clienti Michelin ha registrato un forte aumento di volumi in uscita dai magazzini degli stabilimenti di Cuneo e di Alessandria e la contestuale riduzione dell’attività di distribuzione dei magazzini di Torino e, in particolare, di Pomezia, che ha avuto come conseguenza la perdita di competitività di quest’ultimo. Al fine di migliorare la competitività distributiva della Michelin Italiana nel corso del 2024 le attività del magazzino di Pomezia si concentreranno presso lo European Distribution Center di Torino e, progressivamente, verrà arrestata l’operatività dell’EDC di Pomezia”.

I dipendenti di Roma, quindi, saranno da ricollocare. L’azienda spiega che aprirà un tavolo di confronto con i sindacati.

“Coerente con i suoi valori fondamentali di attenzione e rispetto per le persone l’azienda concentrerà i suoi sforzi affinché il personale coinvolto possa trovare una soluzione alternativa. In questa logica, conferma la volontà di aprire un confronto con le organizzazioni sindacali”.

Intanto Pomezia fa i conti con la crisi alla Fiorucci. Lo scorso dicembre si era svolto un consiglio comunale con maggioranza e opposizione unite per sostenere attivamente la causa di centinaia di lavoratori dello stabilimento di Santa Palomba, coinvolti nell’iter di licenziamento avviato dallo storico marchio italiano.