De Fusco nuovo direttore del Teatro di Roma: è bagarre

La nomina del nuovo direttore del Teatro di Roma contestata da Gualtieri. De Fusco risponde: "Sono solo per la cultura"

Il regista teatrale Luca De Fusco è il nuovo direttore generale del Teatro di Roma. Oggi la nomina. Ma i tempi e i modi hanno scatenato una bagarre politica. Una nomina “abusiva” secondo Gualtieri.

La nomina del nuovo direttore del Teatro di Roma contestata da Gualtieri. De Fusco risponde: “Sono solo per la cultura”

La votazione si è tenuta in una riunione svolta nella mattinata di oggi, sabato 20 gennaio, in assenza del presidente Francesco Siciliano e della consigliera del Comune di Roma Natalia Di Iorio. Presenti invece quelli che rappresentano nel Consiglio il ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano e la Regione Lazio, entrambi espressone del centrodestra a trazione FdI.

Nessuno contesta i titoli: De Fusco ha guidato in passato il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro Stabile di Napoli, prima di approdare alla direzione del Teatro Stabile di Catania. Ma la spinta da destra per la nomina ha irritato il Campidoglio.

Un “incontro abusivo“, è sbottato senza mezzi termini l’assessore alla Cultura di Roma Miguel Gotor, considerato che “non rispetta le prerogative del presidente Siciliano che ieri sera aveva disposto di aggiornare la riunione del Cda già da lui convocato, come previsto dallo statuto”.

Per Gotor è evidente che è in corso “un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano, che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze”. 

Per Gualtieri la nomina “Atto di forza”

Denuncia rilanciata dallo stesso sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Nel giorno in cui il Presidente della Repubblica lancia un monito contro il pensiero unico nella cultura dalla destra arriva un inquietante segnale che deve suonare da allarme per quelli che hanno a cuore il pluralismo e il senso delle istituzioni.

La Fondazione Teatro di Roma è un patrimonio della città, sostenuta finanziariamente quasi totalmente dal Campidoglio, e non possiamo in alcun modo accettare che le scelte più importanti, a partire dalla nomina del suo Direttore, vengano assunte con la forza, imponendo nomi e strategie dai soli consiglieri nominati da Governo e Regione Lazio“.

Anche per Gualtieri, quella in corso su spinta del governo è una “prepotente occupazione, totalmente contraria al nostro spirito di collaborazione istituzionale con cui invece sarebbe stato necessario procedere“.

Roma è capitale anche della Cultura, una città aperta che parla a tutto il Paese e noi ci opporremo in ogni modo e con ogni strumento contro questa volontà di prevaricare che rischia solo di produrre macerie“, ha concluso il sindaco, e “il prestigio storico dei teatri di Roma non può essere considerato alla stregua del bottino di una parte politica“.

La parola a De Fusco

Non sono io che devo rispondere, è un discorso che riguarda la politica“, ha detto all’Adnkronos Luca De Fusco. “Bisogna lavorare in concordia e recuperare un’armonia. Nella mia carriera ho cercato sempre di mantenere il massimo equilibrio, ovviamente non si può fare il Teatro di Roma senza il Comune di Roma, al di là delle questioni economiche intendo come fatto morale e civile. Francamente non credo si possa mai aver trovato nei miei cartelloni un orientamento politico di qualche tipo. Non bisogna mai essere il teatro solo di un pezzo di una comunità ma un teatro di tutta la comunità, su questa linea io sono a disposizione”.

“Penso che la mia nomina sia regolare”

Quanto alla legittimità della nomina, dice, ”non sono un giurista, posso solo dire che ho diretto teatri per 25 anni e quando il collegio revisore dei conti certifica la regolarità di una seduta non mi è mai capitato che poi qualcuno dicesse che questa regolarità non ci fosse. Penso che la mia nomina sia regolare.

A quel che leggo non era una nuova seduta che si poteva sconvocare, ma il proseguimento della seduta del lunedì sera: è come se ci fosse stato un break ma invece che di un’ora per mangiarsi un panino è stata una pausa di qualche giorno”.

De Fusco ammette l’assenza al momento della nomina del presidente della Fondazione Siciliano e del consigliera delegato del Comune di Roma Di Iorio, ma , sottolinea, ”erano nella stanza accanto”.