Il Tar Lazio annulla i Tolc di Medicina: bando e graduatoria illegittimi

Tolc di Medicina: per il Tar è stata minata la par condicio tra i concorrenti

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Il Tar Lazio ha pubblicato la prima sentenza definitiva di uno dei ricorsi contro i Tolc di Medicina (i test inaugurati nel 2023).  I giudici amministrativi accogliendo le censure hanno annullato il bando e la graduatoria di merito. Una vittoria a metà, però, per i ricorrenti: infatti resta  salvo chi ha superato le prove ed è già iscritto alla facoltà mentre i ricorrenti rimangono esclusi. Ecco perché.

Tolc di Medicina: per il Tar è stata minata la par condicio tra i concorrenti

Tra i primi a festeggiare (anche se non si tratta di una vittoria piena) il “Comitato #iononhhoimbrogliato”. “Siamo, ovviamente, felici per questa prima vittoria e che il giudice abbia accolto le tesi dello studio legale Leone&Fell che ci rappresenta e difende. Siamo oltre 3500 ricorrenti che hanno avuto finalmente il riconoscimento dell’irregolarità del bando e dell’equalizzatore“, ha fatto sapere il comitato.

La sentenza è chiara. Per il Tar è stata minata la par condicio tra i concorrenti.

Ritiene il Collegio che, nel caso ora in esame, il meccanismo introdotto dall’amministrazione non soddisfi le richiamate esigenze, presentando elementi di alea che, da un lato, non sono giustificati da esigenze oggettive della selezione e, dall’altro, non consentono un ordinamento degli aspiranti sulla base della sola performance, essendo la relativa posizione influenzata, in maniera anche significativa e determinante l’accesso ai corsi di laurea, dall’attribuzione di un fattore di parametrazione del punteggio che limita, in modo per ciascuno diverso, il punteggio massimo raggiungibile e che mina, pertanto, la par condicio tra i candidati. (…)”

“Un sistema siffatto non è, dunque, idoneo ad assicurare la selezione dei candidati più meritevoli e non può, pertanto, superare il vaglio di legittimità”, è la conclusione.

Non riconosciuto il danno

Quello che lascia perplesso il Comitato è la parte conclusiva della sentenza che non riconosce il risarcimento per il danno subito. “Il giudice, infatti, ha interpretato in maniera “creativa” il diritto amministravo. Le due strade plausibili a seguito dell’accoglimento del ricorso sono infatti o la ripetizione della prova per tutti i candidati o l’immatricolazione in sovrannumero per i ricorrenti“, si sbilanciano dal Comitato.

Il Giudice del Tar Lazio sebbene abbia annullato bando e graduatoria e decretato l’illegittimità di tutta la procedura, non ha previsto, infatti, l’immatricolazione in sovrannumero, quindi manca il risarcimento del danno subito.

Ma si sta già lavorando per l’appello al Consiglio di Stato.