Tornerà a Ostia Antica la preziosa Opus Sectile di Porta Marina. Speranze per il parco Archeologico (VIDEO)

Il Parco Archeologico di Ostia Antica chiude il bilancio del 2023 con oltre 300mila visitatori. D'Alessio: "Nel 2024 si amplia l'offerta culturale"

Tornerà a Ostia l’opera artistica che potrebbe rivelarsi attrattiva e preziosa come la Gioconda: si tratta della Opus Sectile di porta Marina oggi conservata a 20 km di distanza presso il Museo delle Civiltà all’Eur.

Sull’opera monumentale, alcune indiscrezioni riferiscono del possibile ritorno nel sito di origine, che non sarà verosimilmente l’area del suo ritrovamento, ma un adeguato allestimento all’interno del Parco archeologico. Da qualche tempo fervono i lavori per la preparazione dei nuovi locali. Un ritorno ad Ostia Antica, comunque non a breve, è stato annunciato in una parentesi furtiva, durante una conferenza dedicata al riallestimento degli spazi del Museo delle Civiltà. Un’ipotesi che se confermata, potrebbe cambiare il destino e l’appeal del Parco Archeologico.

Il Parco Archeologico di Ostia Antica chiude il bilancio del 2023 con oltre 300mila visitatori. D’Alessio: “Nel 2024 si amplia l’offerta culturale”

Tra il 2006 e il 2009 negli spazi del Museo dell’Alto Medioevo attualmente chiuso, è stato ricomposto il sontuoso rivestimento in tarsie marmoree Opus Sectile, della grande sala di un edificio del tardo IV secolo d. C., ritrovato nell’area archeologica di Ostia Antica, fuori Porta Marina.

Un’opera monumentale incredibile e di rara bellezza, di circa 150 metri quadri di estensione, recuperata in eccellente stato conservativo, che rappresenta l’esempio più completo di una tecnica raffinatissima molto apprezzata dall’alta aristocrazia dell’Impero.

Questa grande stanza decorata, è attualmente visibile accedendo al Museo delle Civiltà, e grazie ad un passetto che conduce all’interno degli spazi ancora dedicati alle preziose Collezioni Alto-Medievali e che introducono a questa meraviglia policroma.

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Nella foto l’opus sectile di Porta Marina – canaledieci.it

Una ricchezza di disegni si apre alla vista dei visitatori, motivi geometrici e simbolici, animali esotici, fregi floreali e figure umane misteriose, come l’uomo in cui era stata vista la figura di Cristo, con la barba, i capelli lunghi, la tunica bianca e il gesto benedicente.

Rappresentazioni realizzate con marmi provenienti da tutto il mondo ed estremamente preziosi, dal pavonazzetto al porfido rosso egiziano, al serpentino e il porfido giallo, oltre all’alabastro e il cipollino.

L’opera lussuosa voluta da una persona ricca di grado elevato non ha avuto il tempo di essere inaugurata all’epoca, proprio in fase di costruzione infatti sarebbe crollata restando incredibilmente intatta, venendo ricoperta da uno strato di sabbia fino al 1949, anno del suo ritrovamento.

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Nella foto particolare dell’opus sectile di Porta Marina – canaledieci.it

Per gli ostiensi che hanno sempre vissuto la ricostruzione dell’aula della Domus nel museo dell’EUR, come uno “scippo”, il ritorno a casa dell’opera sarebbe una piccola rivincita, proprio ora che i numeri dei visitatori nel Parco archeologico di Ostia Antica sono aumentate del 27% rispetto al 2022, con oltre 300mila accessi.

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La percentuale corrisponde all’offerta culturale complessiva dei suoi cinque luoghi della cultura, e cioè l’Area archeologica di Ostia, il Castello di Giulio II a Ostia antica; a cui devono aggiungersi l’Area archeologica dei porti imperiali di Claudio e di Traiano, la Necropoli di Porto all’Isola Sacra, il Museo delle Navi, e il Complesso della Basilica di Sant’Ippolito a Fiumicino, quest’ultimo inaugurato dal Ministro Sangiuliano lo scorso ottobre 2023.

Numeri che costituiscono una speranza

Intanto è stato reso noto il numero di accessi registrati nel 2023 dal parco Archeologico di Ostia. I visitatori sono stati poco più di 300mila, un numero in crescita ma ancora troppo basso rispetto al valore del sito (specie se confrontato a Pompei) ma che nelle parole del direttore fa ben sperare sull’inversione di un trend negativo. “Gli oltre 300mila accessi nel 2023 sono un incremento notevole che auspico diventi un trend per gli anni a venire” ha commentato il Direttore Alessandro D’Alessio, mentre si attende proprio nel 2024 la riapertura del Museo Ostiense, completamente rinnovato nell’allestimento e nel progetto scientifico.

Se all’interno di quest’ultimo troverà casa l’opus sectile di Porta Marina in futuro, non è dato saperlo con certezza, ma di sicuro la novità nella novità, potrebbe fare recuperare ulteriore appeal all’area archeologica, che resta sempre un passo indietro, nonostante la straordinaria bellezza dei suoi luoghi, rispetto al Parco Archeologico di Paestum e Velia, che quest’anno hanno raggiunto il numero record di oltre 500mila visitatori.

Sabato 20 gennaio intanto, alle ore 16.30, una speciale iniziativa è stata organizzata al Museo delle Civiltà dell’Eur, per scoprire l’opus sectile parte delle Collezioni Alto-Medievali, intitolata “Quando le pietre diventano colore: la decorazione musiva e l’opus sectile di Porta Marina”, e dedicata alle famiglie con bambini.
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