Approvata a Montecitorio la legge che punisce gli eco-vandali: cosa prevede

Al via la Legge Eco-vandali: per chi danneggia e deturpa beni culturali sanzioni fino a 60mila euro e la reclusione. Pene raddoppiate durante le manifestazioni

Nella foto l'attacco degli ambientalisti contro la facciata di Palazzo Madama - foto d'archivio

Da oggi ci penseranno due volte gli ambientalisti, prima di imbrattare monumenti e palazzi storici del patrimonio culturale e paesaggistico italiano, come forma di protesta verso le istituzioni, a loro giudizio “sorde e cieche” sul problema della crisi climatica.

Il disegno di legge Eco-vandali passa l’ok definitivo a Montecitorio, per diventare finalmente legge vera e propria, e costituire un bel freno inibitorio contro gli schizzi di vernice.

Al via la Legge Eco-vandali: per chi danneggia e deturpa beni culturali sanzioni fino a 60mila euro e la reclusione. Pene raddoppiate durante le manifestazioni

Con la definitiva approvazione a Montecitorio del disegno di legge Eco-vandali, da oggi diventa legge per tutti la misura che punisce la distruzione, il danneggiamento, il deturpamento e il deterioramento dei beni culturali e paesaggistici del paese.

Si dice soddisfatto il  Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha dichiarato: “Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. Diventa legge il ‘ddl eco-vandali’, da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere”.

Di tasca propria poi, significa anche in tempi relativamente brevi, perché chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, non solo riceverà la relativa sanzione amministrativa nell’immediato, ma dovrà pagarla entro trenta giorni per mantenerla in misura ridotta, salvo che il destinatario del provvedimento sanzionatorio, non sia un recidivo che nei cinque anni precedenti, si sia avvalso della stessa possibilità.

Il testo della legge in sintesi

Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o, ove previsto, non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 20mila a euro 60mila”.

Chiunque, inoltre “deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina i beni culturali ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10mila a euro 40mila”.

Importi consistenti messi nero su bianco che non escludono anche la pena della reclusione per particolari fattispecie come ad esempio quella che riguarda i danneggiamenti commessi su teche, custodie e altre strutture adibite all’esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi.

Per tali fatti la pena applicata potrà essere quella della restrizione da uno a sei mesi; con tutte le pene citate nel testo di legge, perfino raddoppiate, per chiunque, deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico.