Roma, Guardia di Finanza confisca fondi pubblici a una banca digitale: nove indagati

Nove indagati per appropriazione indebita di erogazioni pubbliche: confiscati 3 milioni di euro ad una banca digitale

Foto non collegata ai fatti

C’è voluto oltre un anno di indagini delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Roma, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, per portare allo scoperto il grave illecito amministrativo contestato a nove persone appartenenti ad un istituto di credito digitale e due società, tutti indagati per il reato di appropriazione indebita di erogazioni pubbliche, per una somma di circa 3 milioni di euro.

Nove indagati per appropriazione indebita di erogazioni pubbliche: confiscati 3 milioni di euro ad una banca digitale

E’ stato eseguito oggi martedì 16 gennaio dagli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, della somma di euro di circa 3 milioni di euro, nei confronti di una banca digitale operante in ambito nazionale nella concessione di finanziamenti assistiti da garanzia dello Stato.

A seguito di complesse indagini avviate all’inizio del 2023, a carico dell’istituto bancario, sarebbe emersa la concessione di un finanziamento di 3 milioni di euro assistito da garanzia rilasciata dal Fondo Centrale di Garanzia per le PMI nella misura del 90%, ad un’impresa romana, nonostante quest’ultima non avesse le condizioni per ottenere il mutuo, con un patrimonio risultato “gonfiato” e documenti falsi.

Un comportamento, che stando alle ricostruzioni fornite dalla GdF, la banca avrebbe assunto al fine di ottenere illecitamente il rientro di un debito in sofferenza, e cioè di un finanziamento la cui riscossione si era rivelata più che mai incerta a causa della situazione di insolvenza del debitore, una società precedentemente mutuata, il cui patrimonio a tal scopo sarebbe stato strumentalmente sopravvalutato e poi acquistato dalla società destinataria del finanziamento.

La banca avrebbe così potuto “spostare” l’onere del debito sullo Stato, secondo la possibilità stessa del tipo di finanziamento, che nell’ipotesi di inadempimento del debitore principale, prevede che sia lo Stato a provvedere al rimborso del prestito al finanziatore.

Sono nove  le persone indagate per il coinvolgimento nell’articolata operazione, cinque soggetti, tra dirigenti, funzionari e agenti dell’istituto, imputati per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, commesso nell’interesse della società; e i rappresentanti della società destinataria del finanziamento.

La misura cautelare è stata emessa nell’ambito della fase dell’udienza preliminare, per cui gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti in attesa di giudizio definitivo.