Trapianti di organi: nel Lazio in crescita del 14 per cento. Boom del fegato

In un anno effettuati nel Lazio 446 trapianti: 1.122 i pazienti restano in attesa di un nuovo organo

Chirurghi impegnati in un trapianto
Chirurghi impegnati in un trapianto

Donazioni e trapianti di organi, il 2023 si è chiuso con un 14 per cento in più nel Lazio. A testimoniarlo i dati forniti dal Centro regionale Trapianti dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, che coordina tutta l’attività della regione.

In un anno effettuati nel Lazio 446 trapianti: 1.122 i pazienti restano in attesa di un nuovo organo

Tra gennaio e dicembre dell’anno appena concluso, infatti, sono stati 446 i trapianti effettuati nei centri autorizzati della Regione Lazio, di cui 25 frutto di accordi interregionali, per una crescita di oltre il 14% rispetto allo scorso anno. Nel 2022, infatti, il dato si era fermato a 389 trapianti.

Nello specifico sono stati eseguiti 214 trapianti di rene, 201 trapianti di fegato (di questi 80 al polo trapianti interaziendale San Camillo – Spallanzani), 20 di cuore, 4 di polmone e 7 combinati rene-pancreas.

Un risultato che mette in luce la complessa attività dei cinque centri trapianti che operano nella Capitale: San Camillo Forlanini, Policlinico Umberto I, Policlinico Gemelli, Policlinico Tor Vergata e ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Inoltre, il team del Centro regionale Trapianti Lazio ha coordinato circa 1.323 offerte di organi ricevute dal Centro nazionale Trapianti da tutta Italia e dai paesi europei con il programma di cooperazione internazionale Foedus.

Nello scorso anno, nel Lazio, sono state coordinate ed effettuate 589 missioni per trapianti con auto, 64 con aereo, 4 con elicottero. Sono stati trasportati 378 campioni biologici, 120 organi, mobilitando centinaia di nostri professionisti verso tutta Italia e anche all’estero, ad esempio in Francia, Svizzera e Grecia.

Questa è la strada d’eccellenza che vogliamo continuare a percorrere, fatta di altruismo, generosità e speranza per il futuro”, il commento del presidente Francesco Rocca.

Dietro all’aumento del numero assoluto dei trapianti c’è una crescita delle osservazioni e della segnalazione dei potenziali donatori, che a loro volta riflettono l’attività dei reparti di rianimazione ad impegnarsi per la donazione degli organi a decesso avvenuto, nonché una continua e costante attività di formazione e degli operatori e un importante adeguamento tecnologico, supportato e coordinato dal Centro regionale Trapianti Lazio.

I pazienti in attesa

Un aspetto determinante considerando che a oggi nel Lazio sono 1.122 i pazienti in attesa di un nuovo organo.

“I grandi risultati che abbiamo e continuiamo ad ottenere sono frutto di questi aspetti, l’alta professionalità di ogni singolo operatore sanitario che opera in questo ambito e la sensibilità della popolazione – ha affermato il direttore generale dell’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini, Narciso Mostarda – Un grande ringraziamento va alle famiglie dei donatori che, con il loro consenso, hanno offerto vita a tanti pazienti e ringraziamo tutti coloro che in vita esprimono la volontà donativa”.

Al San Camillo spicca l’attività di trapianti di fegato del Polo ospedaliero interaziendale Trapianti San Camillo – Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani diretto dal professore Giuseppe Maria Ettorre.

Al San Camillo 80 trapianti di fegato

Il Poit ha concluso il 2023 con 80 trapianti di fegato, il 22% in più rispetto al 2022 (totale 66 trapianti di fegato), segnando, per il secondo anno consecutivo, il record per quest’organo in una struttura ospedaliera della regione.

Il Poit si è distinto anche per i trapianti oncologici da epatocarcinoma, metastasi al colon retto e colangiocarcinoma.  Numeri che confermano il ruolo centrale del Poit, centro di riferimento per i pazienti epatopatici non solo nel Lazio ma di tutto il centro-sud.

Il risultato ottenuto dal Poit è frutto dello sforzo comune delle professionalità messe in campo dal San Camillo e dallo Spallanzani – dichiara il professore Ettorre -. Questo traguardo pone il centro allo stesso livello dei centri più virtuosi del nord Italia, e permette di evitare la mobilità passiva dal Lazio verso altre regioni, con innegabili vantaggi per i pazienti e per le loro famiglie“.

Il San Camillo ha all’attivo anche i programmi trapianto rene e pancreas, oltre ad essere l’unico ospedale nel Lazio ad effettuare trapianti di cuore nell’adulto. Relativamente a quest’ultimo anche quest’anno i numeri sono in aumento: 13 trapianti, contro i 10 del 2022.

Già nel 2022 la Regione Lazio si era distinta sul fronte trapianti: con una notte ne erano stati eseguiti 6. Una maratona della solidarietà che ha coinvolto più poli ospedalieri.