Roma, in casa il market del rubato: scovato un nuovo furbetto del reddito di cittadinanza

Allestisce in casa un mini market del rubato, percettore del reddito di cittadinanza finisce in carcere

La maxi scorta del rubato del percettore del reddito di cittadinanza

Una scorta fornitissima di profumi e uno stock di sigarette, elettroniche e non. Aveva allestito un market del rubato di tutto rispetto un senza fissa dimora e percettore del reddito di cittadinanza stanato l’altro giorno dai carabinieri. La merce, però, è finita sotto sequestro e lui in cella.

Allestisce in casa un mini market del rubato, percettore del reddito di cittadinanza finisce in carcere

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Monte Sacro hanno, infatti, appena sottoposto a fermo di indiziato di delitto di iniziativa, un uomo, senza fissa dimora, percettore di reddito di cittadinanza, gravemente indiziato del reato di ricettazione.

La mattina dell’8 gennaio scorso, in largo Fratelli Lumiere, a Casal Boccone, i carabinieri hanno notato un comportamento sospetto e hanno deciso di controllare l’uomo.

Durante le verifiche, l’uomo è stato trovato in possesso di un mazzo di chiavi riconducibili ad un appartamento poco distante, dentro il quale sono stati trovati e sequestrati 192 confezioni di profumi e cosmetici per un valore di oltre 12.000 euro e 517 pacchetti di sigarette.

Recuperate anche 8 sigarette elettroniche, 2 torce a batteria e diversi indumenti. Tutta merce nuova e di provenienza non giustificata.

Nelle successive fasi degli accertamenti, si è appurato che i prodotti erano stati rubati da alcune attività commerciali.

I carabinieri, recuperata la scorta, hanno scortato l’uomo a Regina Coeli in stato di fermo

Il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto per lui la custodia cautelare in carcere.

I furbetti del reddito

Proprio pochi giorni fa, nell’ultima ondata di controlli dei carabinieri del Comando Provinciale di Roma per intercettare i furbetti del Reddito di Cittadinanza e del “Reddito di Emergenza”, altre 17 famiglie sono venute al pettine degli accertamenti grazie ad un controllo incrociato con dati anagrafici, Banca Dati Motorizzazione Civile e INPS.

Nella truffa aggravata per aver usufruito di denaro pubblico anche tre famiglie tutte appartenenti ad una nota organizzazione criminali della Capitale che avevano perfino omesso procedimenti giudiziari a loro carico.