Protezione civile: la stangata del sindaco Gualtieri sui veicoli dei volontari

L’allarme sulla stangata che rischia di mettere in ginocchio un intero settore arriva dall’Associazione Nazionale Vigili del fuoco in congedo di Ostia

La stangata è arrivata come una doccia fredda a conclusione delle trattative per l’acquisto di un mezzo di trasporto usato da adibire ad attività di protezione civile. Concordato il prezzo per la compravendita l’amara scoperta che, a partire dal 2023, l’Imposta Provinciale di Trascrizione (Ipt) sui passaggi di proprietà non solo era stata estesa a tutto il settore no profit ma era stata aumentata del 30% dal sindaco di Roma Capitale e della Città metropolitana, Roberto Gualtieri.

L’allarme sulla stangata che rischia di mettere in ginocchio un intero settore arriva dall’Associazione Nazionale Vigili del fuoco in congedo di Ostia

E si perché in base a quanto previsto dal decreto legislativo n° 446 del 1997 il gettito dell’imposta è attribuito alle province dove hanno sede i pubblici registri automobilistici in cui vengono annotate le formalità di iscrizione e trascrizione attinenti ai mezzi di trasporto.

Dovevamo formalizzare il passaggio di proprietà di un Kangoo Berlingo da 136 cavalli vapore e, quando ci hanno comunicato che c’erano da pagare circa 500 euro di spese per il passaggio siamo caduti dalle nuvole” dice Andrea Pasqualoni, responsabile della delegazione di Ostia Lido dell’Associazione nazionale vigili del fuoco in congedo (Anvvfc).

Nessuno dei volontari, sino ad allora, si era accorto della stangata contenuta nel decreto n. 217 varato il 27 dicembre del 2022 dal sindaco di Roma Capitale e della Città Metropolitana (ex Provincia di Roma) con cui è stata disposta una maggiorazione del 30% dell’Imposta in questione. Un aumento secco del valore di centinaia di euro esteso anche alle associazioni di Protezione Civile sino ad allora esentate dall’obolo.

A maggio del 2022 -prosegue Pasqualoni- avevo acquistato una vettura da adibire alle attività di protezione civile ma non avevo pagato alcuna tassa di trascrizione. Questo incremento è una follia anche perché su tutti i mezzi che utilizziamo e quindi anche le autobotti per il servizio antincendio o le autocisterne per il trasporto d’acqua dobbiamo già sostenere svariate altre spese. In primo luogo il bollo che, per un autocarro, può superare i 200 euro e la revisione che deve essere ripetuta ogni anno e ammonta a circa 160 euro per ciascun veicolo. Senza considerare -sottolinea Pasqualoni- che si tratta di automezzi destinati in modo esclusivo alle finalità previste dai nostri statuti”.

Finalità che travalicano spesso l’ambito territoriale di ciascuna delle associazioni accreditate presso il comune di Roma Capitale o la Regione Lazio come quando, dopo l’incendio dell’ospedale di Tivoli avvenuto il 10 dicembre scorso e in cui persero la vita tre dei ricoverati, i pulmini dei volontari furono “precettati” per trasferire gli ammalati evacuati dalla struttura presso altri istituti.

Le associazioni dei volontari tartassate come se si trattasse di attività commerciali

Ma il primo cittadino di Roma Capitale, evidentemente, non sembra aver affatto tenuto conto delle conseguenze che l’aumento dell’imposta di trascrizione può avere su un settore di primaria importanza per la pubblica incolumità in caso di emergenze e di calamità naturali di vario genere.

Siamo in balia di un contesto che ci finanzia poco e poi riscuote molto -incalza il responsabile della delegazione Anvvfc del lido di Ostia- a inizio anno percepiamo contributi di qualche migliaio di euro che spariscono in un baleno per adeguarci ai criteri sempre più restrittivi che ci vengono imposti per poter continuare a operare. Ma è un’assurdità. Le agevolazioni che dovrebbero esser estese a livello normativo sono completamente ignorate da un sistema che ci tartassa senza considerare che non svolgiamo alcuna attività di tipo commerciale, dato che già paghiamo il 22 per cento di Iva su qualsiasi cosa, e togliamo tempo anche alle nostre famiglie per dedicarci alla sicurezza del territorio”.

Chissà se il sindaco, alla luce del quadro che sta emergendo, si deciderà di mettere mano a una misura che definire di tipo draconiano suona davvero come un eufemismo.