Intestava acquisti online su siti porno alla ex collega minacciata di morte: arrestato informatico romano (VIDEO)

Perseguitava l'ex collega tramite una rete privata virtuale anonima: l'esperto informatico incastrato grazie ad una transazione economica online

Era partita dal dono di un mazzo di fiori l’attività persecutoria di un 30enne nei confronti di una giovane ex collega di lavoro, dipendente di una società multinazionale di consulenza con una sede a Roma.

Un finto cadeau a cui erano seguite invece minacce e strane email di posta sull’indirizzo aziendale della donna, che attestavano acquisti di gioielli e registrazioni su siti pornografici, effettuati tramite una rete privata virtuale anonima, sempre dallo stesso abile informatico, che si firmava con il nome della vittima allo scopo di tormentarla e metterla in difficoltà anche sul fronte economico.

Perseguitava l’ex collega tramite una rete privata virtuale anonima: l’esperto informatico incastrato grazie ad una transazione economica online

C’era un ex collega di lavoro dietro alle minacce di morte e gli atti persecutori  anche online, subiti da un giovane donna per oltre due mesi. Un tempo che le era sembrato infinito durante il quale la vittima, aveva ricevuto dapprima un dono floreale a casa da uno sconosciuto ammiratore, e poi una serie di email inquietanti sulla posta aziendale, con messaggi minatori che tra le varie, riportando sul mittente il suo stesso nome.

Uno strano fenomeno che le aveva fatto pensare da principio ad un attacco phishing, ma con una frequenza che l’aveva indotta ad un certo punto a denunciare quanto le stava accadendo alla Polizia Postale di Roma.

Una decisione presa a metà del mese di novembre 2023, quando quelle condotte inspiegabili da un anonimo persecutore, le avevano già provocato uno stato di profonda ansia, che l’avevano indotta a cambiare le proprie abitudini di vita e a chiedere un’assistenza psicologica.

Tra gli episodi più pesanti segnalati alle forze dell’ordine, anche una missiva anonima in cui l’uomo aveva allegato una foto della ragazza trovata sul suo profilo Instagram, e messaggi allarmanti sempre tramite email in cui lo stesso scriveva “LA TUA FINE E’ VICINA” e “PENSATI MORTA”.

Sempre allo scopo di danneggiarla poi, l’informatico avrebbe effettuato anche alcuni tentativi di acquisti e-commerce e l’attivazione di una serie di servizi online, tra cui registrazioni su siti web pornografici o di incontri a sfondo sessuale, effettuati con pagamenti esteri che ostacolavano l’acquisizione dei dettagli delle transazioni, e sempre con tecniche e un dominio estero per garantirsi l’anonimato, come ad esempio un’identità digitale con una VPN rumena, una una rete privata virtuale anonima per garantirsi privacy, anonimato e sicurezza dei dati attraverso un canale di comunicazione riservato.

Solo l’ultimo acquisto su di un noto portale online di un anello in oro e brillanti di notevole valore, fattole recapitare alla propria abitazione la sera del 28 dicembre, ha consentito alla Polizia Postale di risalire ad un romano, di 31 anni, ex collega della vittima, con precedenti penali per violenza e già condannato per detenzione abusiva di armi.

Ed è stata una perquisizione anche informatica a confermare la paternità di quelle azioni, con il rinvenimento di tracce delle attività anche recenti, e cioè l’acquisto dell’anello, consumato nelle precedenti 48 ore.

E’ stato proprio quest’ultimo atto persecutorio denunciato a consentire l’arresto in flagranza differita del ragazzo, le cui prove erano rimaste sul suo telefono cellulare.

Si rappresenta ad ogni modo che il presente procedimento penale è ancora in fase di indagini preliminari e che il soggetto arrestato deve ritenersi non colpevole sino alla condanna definitiva, nonostante sia stato convalidato l’arresto ed il G.I.P. abbia disposto la misura dei domiciliari con l’obbligo di braccialetto elettronico.