Il nuovo anno nella Capitale, porta con sé anche nuove azioni di protesta e nuove conoscenze di gruppi di attivisti, avvezzi anche loro all’uso di pennello e vernice per esprimere il dissenso.
Strumenti mai come in questo caso “adatti” però, nel blitz che la notte scorsa, aveva come unica finalità non tanto ad imbrattare qualche edificio con segni di spregio e frasi offensive, ma quella di ridisegnare la segnaletica stradale di un lungo tratto di pista ciclabile. Il gesto è stato rivendicato poche ore fa dai ciclo-attivisti.
Blitz dei Ciclo attivisti: “Le piste ciclabili di Roma pericolose e non manutenute. Se non lo fa nessuno lo facciamo noi”
Hanno atteso il buio e poi con secchi, pennelli e forse rulli per eseguire il lavoro con maggior precisione, si sono recati all’inizio di un percorso ciclabile ormai bello che scolorito, che si trova sulla curva di piazza di Porta San Lorenzo, quando si immette sull’omonima via. Allo start dei lavori poi, hanno iniziato a fare quell’intervento su cui il Comune di Roma secondo loro, era gravemente mancante da tempo, e cioè ridisegnarne le strisce con la vernice bianca.
Un reato che agli occhi dei residenti nemmeno deve essere sembrato tale stamattina, prima che i Ciclo-attivisti anonimi non si rivelassero come i veri autori dell’opera pubblica.
Eppure un reato è considerato che solo i Municipi e dunque il Comune di Roma possono gestire la manutenzione della segnaletica orizzontale e verticale, sulle strade di propria competenza, in base alle discipline di traffico vigenti: “mediante interventi operativi da parte di soggetti terzi/società/ditte affidatari lavori, anche a salvaguardia della pubblica incolumità”.
E’ così e nulla quaestio, salvo per il fatto che sempre secondo il Nuovo Codice della Strada, ai fini della sicurezza, lo stesso Soggetto che si occupa della realizzazione della segnaletica, dovrebbe anche provvedere però al mantenimento della sua efficienza, monitorandola e aggiornandola anche su indicazione della Polizia Locale di Roma Capitale, con il ripristino dei cartelli stradali abbattuti in incidenti stradali.
Nulla di così scontato nella città eterna, secondo la rivendicazione del gruppo di Ciclo-attivisti Anonimi, che hanno dichiarato: “Con quest’azione vogliamo mandare un messaggio forte ai Municipi e al Comune. Le strutture per i ciclisti ci sono, ma non sono manutenute si stanno cancellando e diventano pericolose, perché un ciclista si sente protetto ma non lo è. Abbiamo fatto – hanno aggiunto – quello che l’assessora Ornella Segnalini e il sindaco Roberto Gualtieri dicono che vorrebbero fare, cioè incentivare la mobilità sostenibile. In particolar modo non si sta facendo alcun tipo di manutenzione sulle ciclabili e se non le fa nessuno lo facciamo noi“.
Con il favore del buio in realtà quello che il gruppo di attivisti è riuscito a concludere senza mezzi in poche ore, sono stati poco più di 50 metri, ripassando la linea bianca e il logo della bicicletta. Un gesto simbolico ma necessario come hanno ulteriormente spiegato, in quanto: “Gli automobilisti non vedendo più i segnali a terra e per logica conseguenza non vedono neanche i ciclisti e non li rispettano”.
L’appello dunque ora, si rivolge al sindaco Gualtieri, per ricordargli che non solo delle 150 ciclabili promesse non c’è ancora traccia, ma che su quelle esistenti non c’è manutenzione.
Attivisti: “Subito i cantieri altrimenti inizieremo noi a fare le ciclabili dove vogliamo”. La risposta dei lavori pubblici
Il blitz di queste ore arriva in fondo a pochi giorni dall’annuncio dei lavori di manutenzione dello scorso 21 dicembre su 70 km di ciclabile, e per 200mila euro di spesa e in corso di realizzazione.
Nelle ultime settimane come specifica l’assessorato, dovrebbe essersi concluso lo sfalcio delle piante infestanti sui tracciati di tutta la Dorsale Tevere, compresa anche la banchina (da Castel Giubileo fino al Ponte di Mezzocammino), la Dorsale Aniene (da via Nomentana a viale Tiziano), e della pista di Ostia antica.
Stessi interventi anche in via Vitorchiano dove il Csimu ha proceduto anche alla messa in sicurezza di 400 metri di costone adiacente alla pista. E sulla ciclabile di Casal Palocco a via Alessandro Magno, circa 1.800 metri lineari dei 2.300 esistenti x 2,50 metri circa di larghezza, con una spesa di circa 180mila euro.
Un risultato che auspicabilmente non impiegherà molto a vedersi, e che diversamente potrebbe rimettere in azione gli anonimi attivisti della bicicletta, Sulle piste ciclabili promesse invece, viene menzionata al momento solo quella che rientra nei lavori del Giubileo prevista sul Ponte di Ferro.