Dopo il rogo dell’impianto per i rifiuti di Malagrotta nuovo altolà degli abitanti. Il Comitato Valle Galeria libera parla “dell’ennesimo disastro annunciato”.
Gli abitanti dopo il rogo rilanciano le accuse: “Stop alle bombe ad orologeria”
A poche ore dallo spegnimento del rogo – le operazioni per sedare gli ultimi focolai si sono concluse all’alba – gli abitanti presentano 4 richieste a Roma Capitale: stop ad altri impianti nella Valle Galeria; controlli più stringenti sulla sicurezza degli impianti in essere; sviluppo di un piano di evacuazione in caso di incidente con effetto domino e necessità di impianti piccoli per evitare incidenti rilevanti.
“Purtroppo i progetti previsti sul nostro territorio continuano il loro iter senza sosta. Un impianto di selezione di materiale riciclabile è stato autorizzato a Ponte Malnome mentre il biodigestore di Casal Selce è ormai cosa fatta”, aggiungono dal Comitato.
“Tante “bombe ad orologeria” pronte ad essere realizzate in attesa della corsa da parte dei futuri sindaci e assessori sul luogo del disastro”, concludono riferendosi probabilmente al sopralluogo dell’assessora all’ambiente Sabina Alfonsi e di altri politici nella giornata di ieri.
Il Comune intanto mira ad altri siti per trasferire le 650 tonnellate al giorno accolte da Malagrotta.
L’inchiesta
Nelle prossime ore, intanto, una prima informativa dei vigili del fuoco sarà depositata a piazzale Clodio per ricostruire le fasi e le origini dell’incendio.
Mentre stava per andare a fuoco il tmb di Malagrotta, incendio del quale si dovrà cercare l’origine, uno sconosciuto si introduceva nell’impianto di trattamento dei rifiuti Ama di Rocca Cencia. Con quale obiettivo?
Le operazioni di spegnimento, intanto, a Malagrotta sono proseguite per tutta la notte fino alla totale estinzione delle fiamme.
I vigili del fuoco ora, giorno di Natale, stanno lavorando per il raffreddamento e lo smassamento delle aree coinvolte. In supporto sono arrivate squadre dalla Campania, Abruzzo, Umbria, Molise, Puglia e Toscana.
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