Roma, bloccata l’esecuzione del “Messia” all’Auditorium: attivisti irrompono sul palco

Roma, il "Messia" di Handel silenziato dagli attivisti. Il blitz sul palco per il fondo riparazione: "Sono le note della catastrofe. Lo spettacolo non può continuare"

Nuovo blitz di Ultima Generazione ieri sera all’Auditorium Parco della Musica, dove gli attivisti non si sono fatti sfuggire nemmeno l’occasione dell’atteso concerto del “Messia” di Handel dell’Accademica Nazionale di Santa Cecilia, per manifestare per l’emergenza clima e continuare “promuovere” l’esigenza del Fondo riparazione. Sul palco dove si stavano esibendo i Maestri d’orchestra lo stop alla musica è arrivato al momento dell’Allelujah.

Roma, il “Messia” di Handel silenziato dagli attivisti. Il blitz sul palco per il fondo riparazione: “Sono le note della catastrofe. Lo spettacolo non può continuare”

E’ toccato agli addetti alla sicurezza dell’Auditorium Parco della Musica di Roma ieri sera riportare l’ordine sul palco dove era in corso l’esecuzione del “Messia” di Handel, dell’Accademica Nazionale di Santa Cecilia, silenziato dall’irruzione degli attivisti di Ultima Generazione.

In tre sono piombati sulla scena con magliette e slogan che puntano a focalizzare l’attenzione sul “Fondo riparazione” da realizzare con urgenza.

“Le note della catastrofe. Lo spettacolo non può continuare” hanno affermato con una campagna che promuove sempre senza “bussare”, un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro sempre pronti ad essere spesi per ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi.

Vogliamo che tutte le persone che vedono le proprie strade, le proprie case, i propri raccolti devastati da alluvioni, grandinate, gelate fuori stagione, siccità anomala vengano ripagate di ciò che hanno perso immediatamente – afferma la nota ufficiale -. Vogliamo che questi soldi siano sempre presenti e pronti all’uso. Se cinque miliardi escono, cinque rientrano, entro un mese; che siano istituiti processi partecipativi così le comunità affette da disastri climatici possano dire come vorrebbero vedere utilizzati gli aiuti economici dallo stato. Vogliamo che ci siano processi rapidi e veloci per riparare i territori e non che i soldi vengano perduti nella macchina infernale della burocrazia italiana. I soldi – affermano infine – devono essere ottenuti livellando le ingiustizie sociali: extra-profitti delle industrie fossili, taglio totale dei sussidi pubblici ai combustibili fossili, taglio degli stipendi dei manager delle industri energivore partecipate dallo stato, taglio degli stipendi della classe politica, taglio delle spese militari”

Il tutto spuntando dal nulla in scena davanti ad una sala gremita che si è fermata per ascoltare per forza la loro musica, che ha interrotto l’esecuzione del “Messia” di Handel, dell’Accademica Nazionale di Santa Cecilia al momento dell’Allelujah.

“Questo non è un Natale di gioia”, l’umanità “ha aperto le porte dell’inferno come denunciato dal segretario generale dell’Onu”, sono state le parole rivolte al pubblico mentre prendevano posto sul pavimento accanto al direttore d’orchestra John Nelson, che forse gli avrebbe fatto aggiungere altro in un contesto artistico dove difficilmente, nonostante tutto, si tappano le bocche alle presunte ingiustizie.

Con l’arrivo della sicurezza i tre sono stati allontanati e la serata è ripresa dalle note del coro.