Torvaianica, incendio nel canneto: ustioni di terzo grado per un senza fissa dimora

L’intervento dei carabinieri ha permesso di soccorrere un senza fissa dimora ustionato in modo grave

Un incendio divampato intorno alle 3 di questa notte, giovedì 21 dicembre, ha ridotto in fin di vita un senza fissa dimora accampato con altre persone all’interno di una zona ricoperta di canneti vicino all’isola ecologica di via Las Vegas a Torvaianica, frazione del litorale tirrenico situata all’interno del comune di Pomezia.

L’intervento dei carabinieri ha permesso di soccorrere un senza fissa dimora ustionato in modo grave

E’ stata una pattuglia della stazione locale dei carabinieri, impegnata in un servizio di perlustrazione sul territorio, ad accorgersi delle fiamme che stavano aggredendo i ricoveri di fortuna approntati all’intero di un area in cui solitamente trovano rifugio diversi disperati. Avvicinandosi al punto da cui il rogo sembrava aver trovato innesco i militari dell’Arma hanno notato la presenza di un uomo di 50 anni, poi risultato di origini marocchine, che chiedeva disperatamente aiuto e presentava numerose ustioni in diverse parti del corpo.

La pattuglia richiedeva così l’immediato intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Pomezia che giungevano sul posto con un’autobotte e con rapidità estinguevano le fiamme evitando che potessero estendersi agli altri alloggi improvvisati presenti all’interno dell’area. Nel frattempo i sanitari del 118 si prendevano cura del 50enne e lo trasferivano al reparto grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio dell’Eur.

Abbastanza chiara la dinamica dell’evento. I riscontri effettuati dai carabinieri per accertare eventuali responsabilità da parte di terzi nell’incendio che stava per distruggere l’intero accampamento non davano alcun riscontro a quest’ipotesi investigativa. E’ quindi molto probabile che il rogo sia stato attivato involontariamente dalla stessa vittima che, nel tentativo di proteggersi dal freddo intenso di queste notti e particolarmente insidioso nelle aree isolate a ridosso del mare dove l’umidità aumenta la percezione delle basse temperature, dopo aver acceso il falò deve essersi addormentato senza accorgersi del momento in cui la situazione degenerava mettendo a rischio la sua stessa vita.