Il proiettile esploso da una pistola non ha leso organi vitali
Lo hanno ricoverato al pronto soccorso di Pomezia intorno alle tre di notte di questa domenica 17 dicembre per una ferita provocata da un colpo di pistola alla mano. Sul posto si sono presentati i carabinieri della stazione di Ardea per verificare la dinamica del racconto fatto da un giovane nomade appartenente a una famiglia di camminanti di Noto che era stato accompagnato in ospedale dalla madre.
Il 24enne ha riferito di essere stato aggredito da sconosciuti che si sono avventati su di lui prendendolo alle spalle intorno alle ore 23.00 di sabato 16 dicembre in via Monti di Santa Lucia, nel comune situato nell’hinterland della città metropolitana di Roma Capitale.
Gli aggressori avrebbero cercato di rapinarlo mentre faceva ritorno nell’abitazione di famiglia. Il ragazzo, nel tentativo di difendersi, sarebbe caduto pesantemente a terra e, mentre cercava di rialzarsi, sarebbe stato ferito all’arto da un proiettile. Dopo la medicazione il giovane è stato è stato dimesso con una prognosi di 40 giorni.
Sul fatto sono in corso le indagini avviate dai militari dell’Arma che si sono recati sul luogo della presunta aggressione repertando diverse tracce di sangue proprio davanti all’abitazione del ferito.
I camminanti di Noto sono, per l’appunto, un gruppo di nomadi molto diffuso in Sicilia nel comune situato in provincia di Siracusa, anche se diverse famiglie con discendenza o legami parentali con la terra di origine si sono insediate con modalità semi stanziali anche nelle grandi metropoli di Roma, Milano e Napoli. Questo gruppo etnico si distingue, tuttavia, da altre popolazioni dedite alle migrazioni come i rom o i sinti.