Bimbo morto nell’ascensore della metro, condanna definitiva per operaio Atac

Il piccolo era scivolato nell'ascensore appena l'operaio ha tentato di salvarlo

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Stazione della metropolitana. Foto di archivio

Voleva salvare un bambino rimasto intrappolato insieme alla madre nell’ascensore della stazione metro Furio Camillo a Roma e invece involontariamente ne ha causato la morte. Il piccolo, Marco, 4 anni, era morto tragicamente così cadendo nell’intercapedine. Per questo Flavio M., un ex operaio Atac, dovrà scontare 8 mesi di reclusione, con l’accusa di omicidio colposo. I fatti risalgono al luglio del 2015.

Il piccolo era scivolato nell’ascensore appena l’operaio ha tentato di salvarlo

Per l’ex tecnico di Atac la Corte di Cassazione ha ora confermato la condanna a 8 mesi per omicidio. In primo grado l’uomo era stato condannato a 2 anni.

L’ex operaio si era affiancato con un altro ascensore, aprendo il pannello per far passare mamma e figlio rimasti intrappolati. Il bambino però, è corso verso l’uscita ed è precipitato nell’intercapedine, morendo tragicamente.

L’intervento finito male

Un intervento, quello dell’operaio ritenuto, “affrettato e non giustificato da urgenze derivanti dall’intrappolamento“, aveva detto il magistrato.

Francesca Giudice, la mamma del piccolo Marco, è rimasta inginocchiata a lungo tra il ballatoio dell’ascensore che si era bloccato e il vuoto che aveva inghiottito il suo bambino. E ha ripetuto come una litania che lui era lì, accanto a lei, fino a quando i tecnico della stazione non ha aperto la porta dell’ascensore bloccato: “E poi, un attimo dopo, era scomparso nel nulla, nel buio, non so dove”.

Il malore

Il magistrato incaricato dell’inchiesta aveva iscritto subito il tecnico della stazione nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo ma non era riuscito a interrogarlo. Si era sentito male anche lui.,come la mamma del bambino. Il quadro era stato subito chiaro. L’operaio in un eccesso di generosità si era lanciato ad aiutare la mamma e il piccolo compiendo però delle manovre non previste dal protocollo.

Sono passate da poco le cinque del pomeriggio quando, Francesca Giudice, 43 anni, con il figlioletto entrano nell’ascensore della stazione della metropolitana della linea A Furio Camillo. Le porte si chiudono, ma l’ascensore si blocca dopo qualche metro.Aiutateci, siamo rimasti dentro”, grida la mamma.

In aiuto arriva un addetto dell’Atac che invece avrebbe dovuto attendere gli esperti della manutenzione, gli unici abilitati a effettuare manovre di emergenza.

Solo qualche minuto e sarebbe arrivato un operaio esperto. Ma l’uomo prova comunque a liberare la mamma e il bimbo.

L’operaio di Atac sale dentro un ascensore di servizio, parallelo a quello usato dai passeggeri, raggiunge il vano dove si trovano la mamma col figlioletto: l’operatore apre una porticina che collega i due ascensori. Poi la tragedia.