Roma, cubiste alla festa di Natale degli avvocati: esplode la polemica

La festa di Natale dell'avvocatura romana contestata da una frangia di puristi: dito puntato contro le cubiste

Le cubiste alla festa dell'avvocatura romana

Il buffet e i festoni natalizi, musica dance e, sul palco, ragazze-cubiste in micro-tutine scintillanti. L’evento della Fondazione dell’Ordine degli avvocati di Roma, che come da tradizione convoca associati e congiunti per la festa di Natale, stavolta ha scatenato una polemica interna (e non solo) agguerrita. A fare da detonatore, le cubiste, troppo sexy.

La festa di Natale dell’avvocatura romana contestata da una frangia di puristi: dito puntato contro le cubiste

Non tutti i partecipanti, infatti, hanno gradito la festa di ieri notte all’Opus Club, al Flaminio, peggio ancora quelli che sono rimasti a casa. Una questione di gusto e di opportunità, nulla da contestare al locale, sostengono i malpensanti.

L’evento stile Ibiza

L’evento annunciato come gratuito con annessa raccolta beneficenza per aiutare i colleghi in difficoltà e altri progetti di solidarietà a qualcuno deve essere sembrato uno spreco di soldi in particolare per pagare le cubiste – ballerine (che, tra l’altro, lontane da qualsiasi retro pensiero hanno solo lavorato, quindi ballato)

Si entra gratuitamente e senza prenotazione – avvisava la Fondazione degli avvocati su una locandina – gli avvocati, i praticanti avvocati iscritti all’Ordine degli avvocati di Roma, i loro accompagnatori e le persone invitate”.

All’evento, come mostrano gli scatti che la stessa Fondazione ha pubblicato sul profilo social, il clima è da disco: luci pulsanti, dj set, un buffet gratuito dalle 20 alle 21 che si snoda in sala e poi canti e balli con Frankie e Canthina band e Gisele De Assis in consolle.

Però, a un certo punto, sul palco sono spuntate pure le cubiste. Una scelta non condivisa da tutti.

A luci spente, finita la festa, sono partite le mail, i post, i messaggini scandalizzati di chi si dissociava soprattutto per la presenza delle cubiste, ritenuta inopportuna e svilente per l’immagine della categoria e delle donne – secondo i più critici –   specie in un momento storico che riempie le cronache di femminicidi e casi da codice rosso.

Evento bocciato, ma non da tutti

L’avvocato Mario Murano ha bocciato in toto la festa: “Ieri sera il consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma ha organizzato un evento con le cubiste pur avendolo previamente annunciato a fini di beneficenza”. 

Per i consiglieri e per il sottobosco ordinistico tutto fa brodo – continua Murano – pur di mettere in moto la macchina elettorale, fa pena però quel nutrito ceto di buontemponi che, pur presi in giro sulla finalità dell’evento, hanno continuato ad applaudire”.

Un tema che alla fine han toccato quasi i migliaia di avvocati che gravitano sulla Capitale. E con quali fondi?, ha chiesto più di qualcuno.

Ibiza gli fa un baffo”, ci ha scherzato su qualcun altro. “Ma il bufffet come era?”, ha chiesto un altro avvocato ancora. “Non in nome mio“, sintetizzano altri ancora.

Non ce l’abbiamo con le cubiste, sono ragazze che lavorano per sbarcare il lunario e meritano massimo rispetto – aggiunge Murano – però per il tipo di evento reclamizzato questo tipo di spettacolo è sembrato quanto meno inopportuno”.

“La categoria vive un periodo in cui già perde credibilità, ci vuole maggiore contegno in eventi pubblici tra avvocati“, chiude Murano.

I pro

Tra i pro (ovviamente) il patron dell’evento, il presidente Andrea Borgheresi, direttore della Fondazione dell’Ordine degli avvocati di Roma: “Quel che leggo è denigratorio per coloro che svolgono le attività di cubiste. In questo caso vengono offese anche delle professioniste di un certo calibro. Sono ballerine, fanno parte del corpo della band e indossavano abiti appropriati all’epoca della musica riprodotta. Il tutto su una coreografia di Eleonora Scopelliti. Andate a guardare chi è”.

E’ la stessa coreografa Scopelliti a riportare il tema in binario: “Il varietà ha sempre fatto parte del panorama artistico, e va dissociato completamente dal femminicidio e dai giudizi dispregiativi associati al termine “cubiste”. Questi pregiudizi tendono a screditare e etichettare le donne, violando la loro libertà di espressione, soprattutto quando questa si manifesta attraverso il ballo”.

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La locandina